Ad annunciarlo il ministro dell'Interno tedesco Seehofer. Salvini invece chiude: "Ho 5 milioni di poveri italiani di cui occuparmi prime". Paola Nugnes critica il leghista e chiede a Mattarella e Conte di intervenire
Giorno 18 in mare per i 32 migranti della Sea Watch e per i 17 (in realtà, per loro, qualcuno in meno) della Sea Eye. La Ue dice che vanno sbarcati subito, una decina di Paesi (tra cui l'Italia) sono disposti dividerseli, ma Malta da una parte e Salvini dall'altra mantengono le rigide posizioni di principio: "Non cedo ai ricatti e ho 5 milioni di italiani poveri di cui occuparmi, prima dei migranti" sentenzia Salvini e da La Valletta sostengono che prima di far sbarcare questi 49, la Ue e gli altri Paesi europei devono farsi carico di 298 persone salvate e fatte sbarcare qualche settimana fa. In Italia è polemica tra opposizione e governo e dentro i 5 stelle c'è agitazione. La dissidente Paola Nugnes attacca la posizione di Salvini. La Germania, intanto, fa sapere il ministro dell'Interno, Horst Seehofer, è pronta ad accogliere 50 dei rifugiati arrivati in nave attraverso il Mediterraneo. "Penso che sia un buon equilibrio tra la gestione dell'immigrazione e l'umanità", ha dichiarato l'esponente della Csu.
Commissione Ue – "La Commissione europea prosegue i contatti con gli Stati membri. La nostra posizione è chiara: gli Stati devono mostrare ora una concreta solidarietà. Le persone a bordo devono essere sbarcate in sicurezza e senza ulteriori ritardi". Lo ha detto il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas. "Diversi Stati membri hanno espresso la loro volontà di contribuire a questo sforzo comune, i contatti stanno proseguendo intensamente per trovare una soluzione per le persone a bordo senza altri ritardi", ha aggiunto.
A bordo – "Giorno 18 in ostaggio dell'Europa. La situazione è tesa ma almeno mangiano di nuovo tutti". Così su Twitter la ong tedesca Sea Watch. iIeri la ong aveva riferito che alcuni migranti rifiutavano il cibo.
Salvini – "Ho 5 milioni di italiani poveri, quando avrò sfamato loro, penserò agli altri. Io la penso così". Lo scrive su Twitter Matteo Salvini. E poi, su Twitter, fornisce i numeri sugli sbarchi: "1) Sbarcati dal 1 ° gennaio all'8 gennaio 2019: 0 (zero) 2) Sbarcati dal 1 ° gennaio all'8 gennaio 2018: 453 3) Variazione percentuale 2019/2018: -100% #dalleparoleaifatti".
Nugnes – Interviene, si diceva, Paola Nugnes, molto critica sul "braccio di ferro" in corso: "Credo che il presidente del consiglio Conte ed il Presidente della Repubblica insieme al ministro Toninelli possano e debbano sbloccare una situazione che si è protratta oramai miserevolmente da fin troppo tempo. Bracci di ferro e rappresentazioni di forza sulla povera gente non sono tollerabili".
Speranza (Leu) – "Dopo i disastri della legge di bilancio Salvini e Di Maio provano a cambiare argomento speculando sulla vita di 50 poveri cristi bloccati nel mar mediterraneo" dice il capogruppo di Leu Roberto Speranza.
Gelmini – Ed ecco Maria Stella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia: "La vicenda dei migranti intrappolati sulle navi Sea Watch e Sea Eye ha dell'incredibile. L'ennesima riprova che l'Europa è ancora un'entità fragile, debole, dove a prevalere sono gli egoismi e gli interessi di parte. Non è così che si costruisce una grande Nazione. Se ci sono delle vite da salvare, e ce ne sono ben 49, lo si faccia. Subito. Senza remore, né distinguo. La sofferenza non ha colore". Poi, la parlamentare di centrodestra offre "tre spunti" alla discussione: "È necessario, innanzitutto, riallacciare i fili con l'Europa e imporre la questione migranti come centrale nell'agenda politica continentale, decisiva per il futuro stesso dell'Unione, promuovendo, ad esempio, una grande conferenza di tutti i Paesi Ue dove si riscrivano le regole dell'accoglienza e della distribuzione dei migranti. Poi – aggiunge l'esponente azzurra -, condurre sul campo, cioè nei territori del Nord Africa, attraverso una vera collaborazione tra le intelligence di tutti gli stati europei, una vera e propria caccia alle cosche criminali che fanno della tratta di esseri umani il loro principale business. Infine, dare in mano a un sottosegretario le deleghe per trattare con i Paesi di provenienza dei migranti e stipulare questi benedetti accordi internazionali che dovrebbero limitare le partenze".
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