Il premier riferisce in Senato attaccando Malta: "Brutta pagina per l'Europa"

Un discorso tutto in difesa, con il dito puntato prima contro Malta e poi contro l'Europa. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nell'aula del Senato ha ricomposto il puzzle di quei drammatici giorni in cui la Nave Diciotti della Guardia Costiera, con 177 migranti a bordo, ha sostato cinque giorni davanti al porto di Catania in balia delle decisioni del governo italiano.

Malta è stata "inerte" e ha spinto i barconi verso le coste italiane. La Valletta, secondo il premier, li ha addirittura "scortati" per garantirsi che la nave "che cominciava a imbarcare acqua" si dirigesse nella zona di sicurezza italiana. Poi, visto che c'era "un imminente pericolo di vita", la Guardia costiera è intervenuta". Quello accaduto dopo è la storia di un tira e molla tra l'Italia e l'Europa che alla fine si è risolta con l'intervento della Conferenza Episcopale e un'indagine aperta a carico del ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

Il capo del governo, dopo Malta, elenca le colpe dell'Europa che "ha perso l'occasione per dare concretezza e attuazione immediata a quei principi di solidarietà e responsabilità che vengono costantemente e diffusamente evocati a destra e manca evocati come valori fondamentali dell'ordinamento euroitario. Non è stata una bella pagina", sottolinea il presidente cogliendo l'ennesima occasione per chiarire i desiderata e gli obiettivi dell'Italia. Conte spiega che serve "un meccanismo stabile e sostenibile delle fasi di sbarco, distribuzioni e rimpatrio".

Poi un ulteriore messaggio a Bruxelles: "L'Italia non è più disponibile ad accogliere indiscriminatamente i migranti, contribuendo seppure involontariamente a incrementare il traffico di esseri umani e supplendo alla responsabilità che spetta all'Unione".

La reazione di Malta non si fa attendere. Respingendo al mittente tutte le accuse, il governo de La Valletta bolla le parole del presidente come "improprie" sostenendo che "il governo italiano era pienamente responsabile dello sbarco, secondo il diritto internazionale ed europeo".

Conte, nel suo discorso, incassa l'appoggio di leghisti e grillini. L'ex ministra dem della Difesa, Roberta Pinotti, parla di "sospensione dello Stato di diritto", mentre Piero Grasso auspica che Conte, "in balia della lotta all'ultimo sondaggio che corre tra Lega e Cinque stelle, relegato al ruolo di 'vaso di terracotta tra vasi di ferro", possa tornare alla sua professione. 

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