L'imbarcazione è ora in acque italiane. Malta: "Soddisfatti gli obblighi, migranti volevano andare a Lampedusa"

Nuova imbarcazione carica di migranti in mare, nuovo stop di Matteo Salvini. Un barcone con a bordo 450 persone, precedentemente in acque di competenza maltese, ora è a 5 miglia marine a sud est dall'isola di Linosa, in Sicilia, ma il ministro dell'Interno ribadisce che non permetterà alcuno sbarco nei porti italiani. "Come promesso, io non mollo. Un barcone con 450 CLANDESTINI a bordo è da questa mattina in acque di competenza di Malta, che si è fatta carico di intervenire. A distanza di ore però nessuno si è mosso, e il barcone ha ripreso a navigare in direzione Italia. Sappiano Malta, gli scafisti e i buonisti di tutta Italia e di tutto il mondo che questo barcone in un porto italiano NON PUO' e NON DEVE arrivare. Abbiamo già dato, ci siamo capiti?", scrive nel pomeriggio Salvini in un post.

All'indomani della burrascosa chiusura della vicenda Diciotti, si rialza quindi la tensione sul fronte migranti e nasce un nuovo caso che vede contrapposte Italia e Malta.

La Farnesina chiama in causa Malta. Subito si muove il ministero degli Esteri, che chiede "che le autorità della Repubblica di Malta ottemperino con la massima urgenza alle proprie responsabilità in materia Sar (l'area di ricerca e soccorso che cade sotto la responsabilità de La Valletta ndr). "E' essenziale – si legge ancora nella nota che la Farnesina ha inviato all'ambasciata di Malta in Italia – che il porto di sbarco sia identificato sul territorio maltese".

Nel documento, di cui LaPresse ha preso visione, viene anche ricostruita la vicenda dal punto di vista cronologico ed emergono dettagli sulla presenza di minori in difficoltà a bordo: "Alle ore 04:25B odierne il Maritime Rescue Coordination Center italiano riceveva una segnalazione inerente un'imbarcazione con circa 450 persone a bordo in area SAR maltese. I migranti riferivano della presenza a bordo di minori con necessità di assistenza urgente. L'autorità SAR maltese, immediatamente informata dell'evento, alle ore 06:52B comunicava l'assunzione del coordinamento delle operazioni di soccorso e l'invio in area di un mezzo aereo che individuava l'imbarcazione alla deriva alle ore 08:07B ancora in area SAR maltese".

"Alle 09:45B, RCC Malta formulava a MRCC Roma una preliminare richiesta di disponibilità di assetti navali per eventuale cooperazione. Nell'attesa, non risulta che il RCC Malta abbia dislocato in area propri mezzi navali né che abbia dirottato sul posto unità mercantili in grado di prestare il soccorso".

Chiede alla Valletta di intervenire anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che su Twitter scrive: "Da alcune ore c'è un'imbarcazione con 450 persone a bordo che naviga nel Sar maltese. Per la legge del mare è Malta che deve inviare proprie navi e aprire il porto. La nostra Guardia Costiera potrà agire, se serve, in supporto, ma Malta faccia subito il suo dovere".

Malta si sfila. Malta, dal canto suo, sostiene di aver "soddisfatto tutti gli obblighi previsti dalle convenzioni internazionali applicabili sul coordinamento degli eventi di ricerca e soccorso". Il portavoce del governo maltese, citato dal Times of Malta, spiega che quando La  Valletta ha ricevuto l'informazione, la nave era a circa 53 miglia nautiche da Lampedusa e 110 miglia nautiche da Malta.  Contattate, le persone a bordo hanno espresso l'intenzione di procedere verso Lampedusa. "Bisogna sottolineare che, visto che la nave era in alto mare, Malta non aveva l'autorità per dargli istruzioni".

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