Il ministro degli Esteri e leader Ap annuncia che non si ricandiderà: "Per dimostrare che tutto quello che ho fatto e stato dettato da una responsabilità nei confronti dell'Italia"

L'addio di Angelino Alfano spariglia le carte dentro Ap. Il leader di Alternativa Popolare annuncia che non si ricandiderà alle prossime elezioni, non guiderà più il partito e non accetterà eventuali incarichi di governo. Prima che Alternativa popolare scelga se correre da sola o di affiancarsi al Pd, il suo presidente si sfila e chiarisce che "dal 5 di marzo, se si voterà il 4" non sarà "né deputato né ministro".

La decisione di fare un passo indietro – "personale", dice Alfano – coglie di sorpresa molti centristi. Il coordinatore Maurizio Lupi è tra i primi a saperlo con una telefonata di mattino presto. Alfano avvisa anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni con cui, assicura, c'è stata una conversazione amichevole. La direzione nazionale dirimente in merito alle alleanze – più volte rinviata – sarà lunedì prossimo.

Nel frattempo si rincorrono le voci che danno in pole per la guida del partito il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, favorevole a un'alleanza con il Pd. Ma c'è anche l'altro big, Lupi, da sempre più orientato verso una lista autonoma al centro. A questo punto però con il passo indietro di Alfano, si riapre la strada anche verso il centrodestra.

Da Forza Italia arriva l'apprezzamento per il gesto compiuto dal leader di Ap da parte di un esponente molto vicino a Silvio Berlusconi: "Evidentemente – spiega – ha ritenuto concluso una fase politica, nell'impossibilità di trovare un modus vivendi con il centrosinistra ha lasciato libero il movimento di fare le sue scelte". E garantisce che "le porte si sono riaperte" per l'ala di Ap che vorrebbe ritornare nel centrodestra. Favorevoli a questa ipotesi, Roberto Formigoni e i lombardi.

La segreteria di Ap, riunita questa sera, ha espresso grande apprezzamento nei confronti del suo presidente per il "modo nobile e alto di fare politica", scelta che – rimarca – rappresenta anche "una risposta ai tanti miserabili attacchi di questi anni". La segreteria respinge poi le "interpretazioni riduttive e banali" provenienti "sia da Forza Italia sia dal Pd" e garantisce che continuerà in questi giorni "l'approfondimento delle questioni politiche fondamentali per fare le scelte necessarie" in merito alle future alleanze in vista delle elezioni.

Tanti i messaggi solidali da parte dei colleghi di partito. Di "gesto forte che riscatta la dignità della politica" parla il coordinatore nazionale Lupi. "In questi cinque anni – sottolinea Lupi – Angelino Alfano ha avuto insieme ad oneri e onori insulti di tutti i generi: poltronista e traditore, i due più frequenti. Con il gesto di oggi testimonia ancora una volta che la ragione sua e nostra per l'azione di governo era il coraggio delle nostre idee e del compito che ci eravamo assunti".

La ministra Lorenzin definisce quello del collega di partito e di governo "un atto coraggioso e di grandissima generosità" che spazza via "le fake news" di questi anni. "Spero che adesso qualcuno capisca lo spessore umano e politico di Angelino Alfano", conclude Pier Ferdinando Casini (CpE), presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata