Il segretario dem raccoglie l'appello di Minniti e Gentiloni
Dopo 'l'impegno solenne' preso dal premier Paolo Gentiloni e dal ministro Marco Minniti, anche Matteo Renzi dice 'sì' allo Ius Soli e ufficializza la linea del partito. "Lo Ius soli è un appello del Pd da sempre e se ci sarà la fiducia il Pd la voterà convintamente, se metterla deciderà Gentiloni", dice tornando da Napoli sul treno dem.
Insomma, se la quadra si è trovata in casa Dem – compresi i ministri dell'esecutivo – è nella maggioranza di governo che manca l'unità. Il primo a rifiutare la fiducia sul provvedimento è l'esponente di Alternativa popolare Maurizio Lupi, che ribadisce: "Dal Pd ci spiegano che le alleanze sono somme di voti e non di veti" e "sullo Ius soli, che non è mai stato e non è nel programma di governo, chiediamo da tempo di discuterne senza forzature".
Il capogruppo Ap alla Camera ricorda: "Non ho posto alcun veto né minacciato ritorsioni sulla legge di bilancio, noi la responsabilità verso il Paese sappiamo che cos'è. Ho solo ricordato che la fiducia la richiede il Consiglio dei Ministri, dove il Pd non è solo, e la vota, in questo caso, il Senato, dove Ap non la voterà. Il Pd vuole fare campagna elettorale sventolando la bandiera dello Ius soli? La farà senza di noi".
Beppe Grillo, a Palermo per sostenere il candidato alla Regione siciliana Giancarlo Cancelleri, sul tema è sibillino: "Lo Ius soli è una parola che svia, noi siamo aperti con alcune garanzie che ci vogliono". Ad annunciare, invece, l'innalzamento delle barricate Giorgia Meloni di 'Fratelli d'Italia', che chiede agli alleati Matteo Salvini e Silvio Berlusconi di mettere come primo punto del programma della coalizione il referendum abrogativo della legge (se sarà davvero approvata).
"Il governo clandestino di Gentiloni, insieme ai profughi di Alfano – spiega Meloni – insistono nel voler approvare la norma che concede la cittadinanza automatica agli immigrati. L'ultimo ad unirsi al coro è il ministro Minniti che parla di "un impegno solenne", preso evidentemente con gli africani, visto che gli italiani non hanno mai dato fiducia a questo governo e nessuno ha mai chiesto loro come la pensano".
Il leader del Carroccio ci sta e promette battaglia: "La cittadinanza non si regala: #stopinvasione. Li fermeremo, in ogni maniera (consentita)". Anche Forza Italia, tramite Renato Brunetta, ribadisce il suo no alla legge: "Siamo assolutamente contrari ad una norma sbagliata, pericolosa, ideologica, scritta con i piedi". Secondo Brunetta "adesso occorre solo coordinare l'azione parlamentare, qualora la maggioranza decidesse per un'accelerazione, e organizzare i nostri militanti per un'eventuale raccolta di firme. Metteremo a disposizione degli amici di Fratelli d'Italia, come sempre già fatto in questa legislatura, i dossier prodotti dal gruppo Forza Italia Camera sull'argomento. Marciare insieme, come centrodestra unito".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata