"Voglio ricostruire un partito plurale, inclusivo, più amichevole verso la società italiana e gli altri partiti del centrosinistra"
"Corro per vincere. So che è un'impresa difficilissima. Parto con grande ritardo, ho contro gran parte di quel che resta della struttura del partito, molti governatori, gran parte del governo, eppure è un risultato a portata di mano". Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando, intervistato dal Corriere della Sera, parlando della sua candidatura alle primarie a segretario del Partito democratico. "Ai gazebo avrò un risultato molto migliore che tra gli iscritti. In tanti si sorprenderanno per gli apporti eterogenei che verranno – continua Orlando – Chi pensa che io sia il candidato della sinistra del partito si dovrà ricredere. Io sono il candidato che vuole ricostruire un Pd plurale, inclusivo, più amichevole verso la società italiana e gli altri partiti del centrosinistra".
A una domanda sulla sua opinione su Renzi come leader, il Guardasigilli risponde che l'ex premier "è un leader di grandissima forza e capacità comunicative. Però non è riuscito a costruire una classe dirigente diffusa. E dopo la sconfitta al referendum non si è fermato a riflettere sui gravi segni di scollamento tra il nostro progetto politico e il Paese; si è gettato a capofitto alla ricerca della rivincita". Su Renzi come persona, invece, Orlando spiega che "non ho mai pensato che il problema fosse la sua persona, ma la sua linea come segretario. In questi anni il partito non c'è stato. Dopo il 4 dicembre ho chiesto subito un riposizionamento del Pd. Sono state decise le primarie. Si è scelto cioè di affrontare una stagione politica diversa con le regole della precedente. Comunque sono in campo".
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