Il presidente del Consiglio pensa di lasciare in caso di sconfitta: "Non farò il pollo da batteria"
"In molti hanno collegato il referendum britannico a quello italiano di ottobre. E tanti amici mi hanno scritto, preoccupati: "Matteo, attenzione. Il referendum è un rischio!". Ehi, ragazzi, non scherziamo! Certo che è un rischio. Ma chi ha paura dei rischi non può fare politica" così il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella sua e-news è tornato a parlare delle consultazioni dell'autunno. "Dal primo giorno abbiamo detto che il voto finale delle riforme sarebbe arrivato dai cittadini, qualunque fosse stato il quorum. Non cambieremo certo idea per paura", aggiunge.
"NON FARO' IL POLLO IN BATTERIA". "È vero, in tanti stanno cercando di non parlare del merito del referendum. Fateci caso: vanno in tv e non parlano del merito, perché sul merito sanno che la riforma non è perfetta ma è un passo in avanti nella direzione attesa da decenni. No, loro non parlano di merito. Parlano di me. Dicono che io ho sbagliato a dire che se perdo vado a casa: e secondo voi io posso diventare un pollo da batteria che perde e fa finta di nulla? Pensano forse che io possa diventare come loro?" ha aggiunto Renzi nella sua e-news. "Accusano me di voler personalizzare perché loro sono preoccupati che in Italia si affermi il principio sacrosanto che chi perde va a casa. Loro sono preoccupati – anche personalmente – dalla impressionante diminuzione di poltrone. Loro sono preoccupati del fatto che non ci sarà più spazio per giochi di palazzo. Chi scommette sul fallimento ha tutto da guadagnare dall'ingovernabilità e dalla palude", aggiunge.
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