"Dobbiamo toglierci dalla testa l'idea che la progettazione europea è un ambito di cui si occupano i tecnici"

"Dobbiamo toglierci dalla testa l'idea che la progettazione europea è un ambito di cui si occupano i tecnici: di progettazione europea devono occuparsi i politici". Con il suono della fontana di Trevi che entra nel suo ufficio romano, la nuova segretaria generale dell'Aiccre Carla Rey scandisce con forza uno dei punti chiave del suo programma al servizio di enti locali che spesso si ritrovano senza accesso ai fondi assegnati da Bruxelles.

DEMANDARE AI TECNICI 'GRAVE ERRORE'."A volte – spiega Rey – il sindaco di una città che non sia metropolitana, impaurito dagli aspetti burocratici, rinuncia ad impegnarsi in prima persona e demanda ai tecnici la gestione di questi progetti, che permettono di avere i fondi dell'Ue". Questo, secondo la segretaria generale, è "un errore gravissimo", che purtroppo può portare alla perdita dei fondi stessi". Da qui nasce l'impegno a fornire consigli e linee guida agli iscritti alla sezione italiana del Consiglio per i Comuni e le Regioni d'Europa (Ccre).

IL RISCHIO DI PERDERE RISORSE. "Se il progetto non contiene un tema che lega l'ambito territoriale all'Europa, non andiamo da nessuna parte: continuiamo a perdere risorse", spiega Rey nel suo ufficio affacciato sulla centralissima piazza Trevi. I politici che parteciperanno ai seminari dell'Aiccre, quindi, "inizieranno a masticare, in ambito europeo, anche le basi di questa materia" al fine di convincere la controparte a Bruxelles a finanziare determinati progetti. La segretaria generale ritiene che "tra gli amministratori non ci sia abbastanza formazione al riguardo". Spesso "si fa confusione su una burocrazia che in realtà è inesistente, perché non si conosce l'abc".

UN DOCUMENTO EUROPEO PER I MIGRANTI. Rey, assieme ad altri esponenti dell'associazione, ha partecipato lo scorso aprile al congresso internazionale del Consiglio europeo per le regioni e i comuni, a Cipro. Qui ha tenuto banco, ovviamente, il tema dei migranti. Particolarmente accesa è stata la discussione tra chi si affaccia sul Mediterraneo e accoglie i migranti e i Paesi del Nord Europa, che vogliono criteri rigidi nell'uso dei fondi per la gestione della crisi. "L'Italia ha proposto una serie di emendamenti per trovare una posizione comune", spiega la segretaria generale, la quale ha anche proposto un ulteriore documento, firmato dai Paesi affacciati al Mediterraneo (Francia, Portogallo e forse anche Grecia), per individuare le strategie più efficaci sui migranti.

LA SETTIMANA DELLA SOLIDARIETA'. Altro pilastro della strategia di Rey è la partnership con Platforma, consorzio europeo per far sentire le voci degli enti locali, anche quelle fuori dal Vecchio Continente. "Platforma si occupa di temi mondiali, trattando direttamente con le Nazioni unite – spiega la segretaria generale – e portando avanti la filosofia della cooperazione decentrata". L'ultimo punto del programma di Rey prevede una serie di iniziative per la cosiddetta 'settimana della solidarietà', il prossimo novembre. Verranno organizzate, in collaborazione con associazioni e organizzazioni non governative, proiezioni di film e presentazioni di libri.
 

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