Duro attacco di Gandolfini: Ddl Cirinnà è "legge anticostituzionale"
Matteo Renzi "va fermato e a ottobre bisogna dire no al referendum costituzionale". È il duro attacco di Massimo Gandolfini, portavoce del comitato 'Difendiamo i nostri figli', che organizza il Family day, intervistato da Repubblica. In particolare il neurochirurgo si scaglia contro il ddl Cirinnà sulle unioni civili che definisce "una legge anticostituzionale", con un "iter profondamente offensivo dei regolamenti e della Costituzione". Un percorso in Parlamento che Gandolfini definisce "un vero atto di inciviltà democratica e arroganza politica". E quindi, sostiene, è necessario lanciare un messaggio al presidente del Consiglio in occasione del referendum di ottobre.
"Non usiamo il temine vendetta, per carità. Non ce l'ho personalmente con Renzi. Ma penso che vada fermato prima che trasformi l'Italia in un 'premierato'. E con l'abolizione del Senato questo rischio diventa molto concreto", aggiunge Gandolfini, che continua duro: "Renzi non è il presidente del Consiglio di tutti gli italiani, ma rappresenta una piccola lobby. Il suo è il governo più antidemocratico della Repubblica. Allora dico alla gente: pensate cosa combinerà domani se al referendum dovesse passare la riforma costituzionale".
Tornando al tema caldo delle unioni civili, Gandolfini sostiene che l'Italia sia pronta "per il riconoscimento di diritti civili legati alla persona e giocati all'interno di una relazione affettiva", ma torna a definire i contenuti del ddl come una "deriva antropologica".
Oggi intanto di procederà con il voto di fiducia sulla legge: si inizia alle 12.30 con le dichiarazioni di voto. Quindi, la chiama per la fiducia inizierà alle 14.10. Domani, giovedì 12 maggio, ci sarà la votazione finale.
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