Alla minoranza dem replica Serracchiani: Ala non c'entra nulla con noi
La sfida per la segreteria del Partito democratico ha avuto inizio. L'occasione è il 'sì' politico che i verdiniani hanno assicurato ieri in Senato alle unioni civili, occasione che ha 'irrigidito' la minoranza Dem, tanto da spingerla a invocare il congresso del Partito democratico. Il fatto che i 18 senatori di Ala abbiano votato a favore dell'esecutivo "è inaccettabile" aveva tuonato ieri Roberto Speranza, voce della minoranza Dem, "una scelta profondamente sbagliata, che tocca l'identita del Pd" ha ribadito oggi, per questo è necessario "anticipare il congresso" dei democratici. Il congresso era stato già chiamato in causa ieri sera dopo il voto in Senato da parte di Pier Luigi Bersani, ma oggi di fronte alla richiesta ufficiale, dal Nazareno fanno capire che non si ha alcuna intenzione di accordare questa richiesta, confermando che i vertici del partito saranno cambiati a scadenza naturale.
Secondo l'ex capogruppo alla Camera, Renzi accettando l'appoggio di Verdini sposta l'asse del Pd verso destra "snaturando" il partito. E' agli elettori che guarda il giovane Speranza, popolo Dem che finisce "per non capirci e, se continua così, ci troveremo con Verdini e company sempre più vicini, ma il grosso del nostro popolo sempre più distante". La risposta dal Nazareno non tarda a venire con Deborah Serracchiani che prima assicura che "il gruppo di Verdini non c'entra nulla con il Pd, non fa parte del nostro partito e mai ne farà parte" e poi attacca Speranza "se vuole candidarsi segretario del Pd si accomodi, ci metta la faccia al prossimo congresso. Vedremo chi vincerà e chi perderà". La dichiarazione della vicesegretaria del Pd non piace alla minoranza Dem, Davide Zoggia le rimprovera che "invece di smentire che Verdini votando la fiducia è entrato in maggioranza, attacca Roberto Speranza che chiede di discutere, come si fa e dovrebbe fare in democrazia".
Il senatore Paolo Corsini invece rileva: "Dalla rottamazione, dall'alternativa al centrodestra, dal governo a termine si è passati al trasformismo nonchè al ricorso a un ceto politico screditato, artefice della stagione berlusconiana. Sono forse queste l'identità del Pd e la sua linea politica? Forse che per la Serrachiani anche i congressi sono un rito da vecchia politica?".
Secondo Andrea Marcucci, padre del 'canguro' al ddl Cirinnà, dalla minoranza arriva una "polemica inutile. Speranza si organizzi in proprio per il Congresso, senza usare strumentalmente Verdini ed il gruppo di Ala". La risposta a Speranza arriva anche da Ala, con Lucio Barani che tuona contro il giovane democratico: "Non venga a dare lezioni a un riformista su questioni morali. Quelli della minoranza Pd si diano una regolatina" e Speranza "non mi venga a dire che è socialista, perché lo prendo a calci. Sarebbe vilipendio al socialismo".
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