Firenze, 18 nov. (LaPresse) – “Non sradicheremo l’odio facendolo entrare nelle nostre vite e nella nostra civiltà. Il terrore vuole snaturarci. Noi non ci piegheremo. Non ci faremo rubare il nostro modello di vita e il nostro futuro”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia in ricordo dell’insediamento della Camera dei deputati nel 1865 a palazzo Vecchio in Firenze. “Difenderemo la qualità delle nostra civiltà e la offriremo al mondo – aggiunge – rimanendo fedeli ai valori che la hanno ispirata e affinata nel tempo”.

SENZA RINUNCIARE A LIBERTA’. “Dobbiamo garantire sicurezza ai nostri concittadini senza rinunciare alle libertà conquistate, affrontare il fanatismo e l’estremismo con assoluta fermezza, e promuovere il dialogo fra le culture e la tolleranza”. Quanto accaduto a Parigi, spiega il capo dello Stato, “è un tentativo di guerra globale dalle modalità inedite” pertanto, prosegue “dobbiamo essere uniti, essere determinati e insieme affermare i principi del nostro umanesimo. Non può mancare il senso di giustizia, né la disponibilità a cooperare per uno sviluppo sostenibile e per ridurre le aree dove prevale la violenza e lo sfruttamento”.


UNITA’ UE INDISPENSABILE. “L’unità europea, ideale del Risorgimento, è l’ideale del nostro avvenire, oltre che nostro interesse concreto, è la chiave indispensabile per affrontare queste novità epocali. Troppi egoismi, troppe visioni anguste, ancora ci frenano”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha precisato: “Ma come Firenze seppe guardare all’unità d’Italia così oggi, forti della nostra storia e della cultura migliore, dobbiamo saper individuare un orizzonte più alto”.


SFIDA PARLAMENTO. Viviamo un tempo di globalizzazione, in cui i poteri tendono a concentrarsi, spesso fuori dalle istituzioni nazionali. La sfida per i Parlamenti è di tenere insieme rappresentanza e capacità di decisione, partecipazione popolare e scelte politiche lungimiranti, non ipotecate dai soli vantaggi contingenti”. Così il presidente della Repubblica a Firenze. “La sfida per noi europei è quella di allargare ulteriormente la democrazia a livello continentale – spiega – dando una base parlamentare solida anche all’Unione economica e monetaria, e un crescente contrappeso comunitario al potere intergovernativo”.

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