Roma, 6 ago. (LaPresse) – Settanta anni fa “il sole cadde sulla terra”, il 6 agosto 1945 gli americani lanciarono su Hiroshima la prima delle due bombe atomiche che misero in ginocchio il Giappone, tragico epilogo della Seconda guerra mondiale.
“Settant’anni dopo, Hiroshima e Nagasaki restano il manifesto più potente dell’atrocità della guerra“. Lo scrive sul Corriere della sera Federica Mogherini, alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. “Anche nei momenti più difficili della contrapposizione Est-Ovest – aggiunge Mogherini – quell’attacco nucleare è stato un monito assoluto a evitare di precipitare nello stesso orrore, fino a far prevalere il coraggio della pace. La fine della Guerra fredda ha segnato un passo importante e non scontato verso il disarmo”.
Il Trattato di non proliferazione nucleare, l’Npt, continua, “è ancora lontano dall’essere pienamente applicato e, intanto, la minaccia si è fatta più frammentata, il rischio della diffusione di armi atomiche e di guerre ‘sporche’ si è moltiplicato”. In questo contesto, dice Mogherini, “l’accordo che abbiamo firmato con l’Iran è, sia per il merito sia per il metodo, una vittoria senza precedenti sulla strada della non-proliferazione e della diplomazia, della sicurezza e della pace”.
Secondo Mogherini, “quello che lega la memoria di Hiroshima e Nagasaki, il successo dei negoziati per il nucleare iraniano e il nuovo bisogno di una visione di pace e di sicurezza, in molte parti del mondo, è il coraggio di costruire un nuovo ordine mondiale che sia basato sul dialogo e la cooperazione e non sulla contrapposizione. Non per buonismo, ma perché la pace è il più vantaggioso degli investimenti”.
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