di Giuseppe G. Colombo
Napoli, 1 giu. (LaPresse) – La Campania ritorna al centrosinistra grazie al successo di Vincenzo De Luca, che riesce a spuntarla sugli altri candidati, ma sull’affermazione dell’ex sindaco di Salerno pesa, come una spada di Damocle, l’applicazione della legge Severino. Una vittoria di misura per De Luca, che con il 41,1% dei voti supera, nell’ordine, il governatore uscente e candidato del centrodestra Stefano Caldoro (38,3%), la pentastellata Valeria Ciarambino (17,53%), Salvatore Vozza di ‘Sinistra al lavoro (2,1%) e Marco Esposito, che con ‘Mo!-Lista civica Campania’ ha raccolto lo 0,74% dei consensi. Una vittoria ‘mutilata’ e in stand-by, con lo sguardo rivolto agli sviluppi legati alla condanna in primo grado per abuso d’ufficio, che non frena però gli entusiasmi di De Luca. Il comitato elettorale lo accoglie intorno a mezzogiorno con una standing ovation. Venti minuti circa di conferenza stampa per snocciolare il suo programma, partendo da un ringraziamento speciale: quello al segretario del Pd e presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che lo ha sostenuto fino all’ultimo, difendendolo anche nel venerdì nero, quando il suo nome è stato inserito nella lista degli ‘impresentabili’ stilata dalla commissione Antimafia.
De Luca non fa cenno alla vicenda dell’incandidabilità e tira dritto: “Cominceremo a lavorare subito senza perdere un minuto di tempo: daremo vita a una Giunta regionale competente e rappresentativa della società civile che deciderò in autonomia”, afferma. L’obiettivo, spiega, è quello di ripulire l’immagine della Regione per “porre termine alla lunga abitudine, in qualche caso superficiale, in qualche caso scorretta, in qualche caso infame, di inchiodare l’immagine della Campania e di Napoli a quella della criminalità”. Il neo governatore ha ben in mente cosa fare, a iniziare dalla necessità di stringere un rapporto più stretto con il Governo sui temi caldi, Terra dei fuochi e sicurezza in primis.
“Manterremo la parola e gli impegni presi nei confronti dei cittadini: in meno di un mese metteremo in campo una soluzione per la Terra dei fuochi” per arrivare a decretare la fine dell’emergenza “in due, massimo tre anni”, dichiara. Il neo presidente della Regione Campania vuole fare tutto alla luce del sole, dando vita “a un’operazione di trasparenza e di legalità”: “La Regione – afferma – dovrà essere una casa di vetro, con assoluta leggibilità di tutti gli atti amministrativi e con un’informazione permanente”. De Luca punta quindi a ridare lustro all’immagine della Campania, ma avverte i cittadini che occorre “riguadagnarsi” il rispetto del resto dell’Italia puntando sull’orgoglio di essere campani e sulla possibilità “di avere un patrimonio di umanesimo come nessuno”. A riconoscere la vittoria di De Luca è Caldoro, che sottolinea tuttavia come la vicenda degli impresentabili abbia giovato al neo governatore dato che si è messo in moto un effetto “rivalsa”.
Nell’analisi del voto del presidente uscente trova spazio anche la riflessione sull’appoggio che l’Udc e i ‘cosentiniani’ hanno deciso di dare all’avversario. Molto più dura, invece, la reazione del Movimento 5 Stelle: Ciarambino ha annunciato la presentazione di un esposto in procura, ipotizzando anche un procedimento per danno erariale in caso di nuove elezioni. In ogni caso i pentastellati non ne vogliono sapere di collaborare con la nuova amministrazione regionale anche perchè, sottolinea la candidata grillina, De Luca è “ineleggibile per la legge Severino” e “quindi non potrà mai governare”.
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