di Fabio De Ponte
Roma, 6 mag. (LaPresse) – Pippo Civati esce dal Pd e nel mondo della sinistra iniziano le grandi manovre per un nuovo soggetto politico.
“Io lascio il Pd – annuncia – perché non sostengo più il Governo Renzi”, e spiega che passerà nel gruppo misto. Ma il suo non è un Aventino, il piano è dare vita a qualcosa di nuovo: “Il mio – dice – è un progetto che si rivolge alla rappresentanza politica” ma anche “che vuole assolutamente dialogare con la rappresentanza sociale e con il lavoro che Landini sta facendo nel sindacato per riformarlo”. Non solo, ma anche “con le associazioni che fanno proposte che sono anche le nostre. Per esempio – spiega – Libera propone il reddito minimo. Io ho firmato, ne discuteremo giovedì. Di chi è questa proposta? Di Libera, di Landini, del M5S? A me interessa solo che sia una buona proposta e che si arrivi a votarla”.
Civati è atteso a braccia aperte dalle parti di Sel. “Penso che sia urgente fare un nuovo soggetto politico e che sia urgente lavorarci subito”, dice Nicola Fratoianni. “Noi siamo pronti, mettiamo a disposizione gli strumenti parlamentari, i gruppi, il partito. Non proponiamo a chi esce dal Pd di aderire a Sel, ma di fare insieme una cosa nuova, a cominciare dai gruppi parlamentari, a riformarne la struttura e il nome”.
“In questi mesi – conferma Civati – si è posto più volte il problema di ricostruire una forza politica che tenesse il Pd a sinistra o che stesse a sinistra del Pd. A questo punto c’è da capire se riusciamo a presentare un modello innovativo, cioè se c’è qualcosa di nuovo o solo la somma dei singoli”.
Quello che è da capire ora è quanti altri Pd seguiranno le orme di Civati. Stefano Fassina non dice né sì nè no: “Al momento non ho niente da dire”, risponde a chi gli chiede se seguirà l’esempio del collega. Rosy Bindi sottolinea “la comunità non può non sentirsi amareggiata e interpellata dal suo addio, tanto più se si incoraggia il vizio del trasformismo per inglobare nella maggioranza e nel partito pezzi di ceto politico estranei alla cultura del Pd e del centrosinistra”. E se dalle parti di Sel spiegano di avere contatti continui anche con Gianni Cuperlo, Alfredo D’Attorre minaccia: “Dovremo capire nelle prossime settimane se è possibile evitare questo divorzio tra un popolo di sinistra e il Pd. Se non sarà possibile far vivere una sinistra di governo nel Pd, inevitabilmente questa sinistra migrerà altrove”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata