Roma, 17 gen. (LaPresse) – “La scelta di Sergio Cofferati di uscire dal partito mi addolora profondamente e lascia una ferita aperta in una comunità che è uscita sofferente da queste Primarie”. Lo dichiara Giovanni Lunardon, segretario regionale PD Liguria. “E’ una scelta che rispetto, anche se non la condivido, e che ho cercato di scongiurare fino alla fine”, aggiunge.
“Una scelta – aggiunge Lunardon – che segnala un profondo disagio che però non è solo il suo, ma di una parte importante del nostro mondo, a cui non si può rispondere con indifferenza; un disagio che rischia di trasformarsi in disaffezione e distacco dalla politica e da noi. Ieri Raffaella Paita è stata proclamata vincitrice delle Primarie ed è quindi la candidata alla Presidenza della Regione Liguria del PD e delle forze di centrosinistra che hanno promosso le Primarie. Ricostruire oggi i presupposti per un’unità non formale e non di facciata è il tema che è di fronte a tutti noi. L’esito di questo sforzo non è scontato. Siamo chiamati noi come partito, io per primo, e in particolare Raffaella Paita come candidata alla Presidenza, a sciogliere i nodi politici che queste Primarie non hanno risolto o hanno aggravato”.
“Serve una discussione seria tra noi – spiega ancora l’esponente del Pd – che deve portarci a dare un giudizio condiviso su come si sono svolte le Primarie, sui limiti, gli errori e gli episodi non chiari che si sono verificati; a riconoscere le ragioni che hanno mosso gli schieramenti che si sono opposti in queste Primarie, condizione necessaria per inaugurare una fase nuova declinandone contenuti e obiettivi; a lavorare per ricucire non solo la frattura politica ma anche la frattura territoriale che le Primarie hanno messo in evidenza; a definire con chiarezza i limiti di un’alleanza che per quanto mi riguarda deve avere un chiaro segno di centrosinistra senza l’apporto di forze politiche di centrodestra; a tenere alta l’asticella sul tema dell’etica e della moralità pubblica, in particolare su temi come i costi della politica e la scelta delle candidature”.
“E’ un lavoro molto difficile quello che ci attende – conclude – che può essere affrontato solo nella chiarezza e con grande senso di responsabilità da parte di tutti. In gioco non è solo l’unità del partito, ma il ruolo di governo del PD, la sua credibilità, la sua autorevolezza”.
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