(di Nadia Pietrafitta)

Roma, 22 mag. (LaPresse) – “Negli ultimi dieci anni l’Europa è stata governata dalla Merkel, da Barroso e quindi dal centrodestra, che hanno dato alla crisi una risposta sbagliata, quella cioè dell’austerità, dei vincoli, tutelando più la finanza e le banche anziché mettere al centro delle politiche la persona, l’individuo. Io credo in un’Europa diversa, in quella concepita da Spinelli e da De Gasperi sulle macerie di Auschwitz, un’Europa solidale unita contro le guerre, che non pensa ai bilanci ma pensa agli investimenti per il prossimo decennio”. Così Alessandra Moretti, capolista per il Pd nella circoscrizione del Nord Est, risponde a La Presse a pochi giorni dalle elezioni europee, in programma il prossimo 25 maggio.

Cambiare l’Italia per cambiare l’Europa, questo il messaggio portato nelle piazze dal Pd e dal premier Matteo Renzi.

“Io credo che in Europa saremo in grado, come italiani e come Partito democratico in particolare, di un cambio di rotta solo se saremo in grado di dimostrare di essere noi per primi capaci di cambiare. Attraverso una serie di riforme e di provvedimenti economici che rendano l’Italia competitiva nel mondo e in Europa”.

Quello del 25 di maggio sarà un voto politico? Ne è convinto Beppe Grillo, mentre Renzi dice di no…

“E’ un voto per cambiare la politica europea, un voto per far sì che in Europa vinca il Pse e che sia in grado di rimettere al centro delle proprie politiche provvedimenti di rilancio dell’economia e lotta vera alla disoccupazione che è il vero male che affligge l’Europa e in particolare l’Italia. Quello che posso dire è che votare Pd in queste elezioni europee rafforza il Governo nel proseguire nel cambiamento e nel processo di innovazione che sta portando avanti”.

Teme quello che Renzi ha definito lo ‘spread del populismo’? “Il disagio sociale e le disuguaglianze non favoriscono certamente le forze democratiche, però bisogna anche dire con chiarezza agli italiani che se tornasse la Lira il potere di acquisto crollerebbe del 50%, aumenterebbe i prezzi dei beni primari, ci sarebbe un crollo dei risparmi, un mutuo per una famiglia costerebbe il triplo. Quindi bisogna dire con chiarezza che l’ipotesi di uscita dall’euro è un’ipotesi tragica, da scongiurare”.

Grillo sostiene che la politica non può cambiare se stessa, che alla fine anche Renzi e il Pd scompariranno.

“Noi rappresentiamo una nuova classe dirigente, una classe dirigente che si è caricata sulle spalle responsabilità anche non proprie, di una politica che negli ultimi 20 anni ha fatto solo promesse e finalmente dopo venti anni questa nuova classe dirigente sta dando quelle risposte che il Paese si attende. Noi stiamo costruendo una prospettiva di speranza per il Paese. Dall’altra parte c’è chi vuole distruggere tutto, certamente questo atteggiamento però non aiuterà l’Italia ad uscire dalla crisi, non aiuterà i giovani a trovare lavoro, non aiuterà l’Europa a cambiare la propria politica. Io credo che per essere credibili in Europa dobbiamo mandarci persone serie, competenti, oneste. Dobbiamo rispettare gli impegni e smettere di mandare in Europa inutili clown che ci possono far solo vergognare”.

Candidare cinque donne come capolista va in questa direzione? “E’ il segnale che la politica sta cambiando. E’ un segnale che si inquadra all’interno di un percorso di cambiamento importante che il Pd ha fatto. Voglio ricordare che questo è il Parlamento più rosa della storia della Repubblica, il primo Governo paritario della storia della Repubblica, questo è il Governo che ha voluto inserire delle donne ai vertici delle aziende di Stato e questo il Governo che ha scelto di far correre per la sfida più difficile, quella delle preferenze per l’Europa, cinque donne”.

L’Europa come sfida più difficile, ma sembra incapace di risolvere il problema immigrazione.

“Intanto io credo che il nostro Governo, con Letta e prima e Renzi oggi, con l’operazione ‘Mare nostrum’, abbia dato una risposta importante, la migliore risposta che si potesse costruire per accogliere queste persone, donne e bambini che scappano da terre in guerra. C’è però da dire che l’Italia in questi anni da questo punto di vista è stata lasciata sola dall’Europa ed è la ragione per la quale noi continuiamo a dire che l’Europa ha pensato più a salvare le banche che a salvare le vite umane. Non è pensabile che la responsabilità e i costi di questa operazione siano addossati unicamente sull’Italia ed è bene che l’Europa, la nuova Europa, si assuma parte delle responsabilità”.

Quale sarà il suo primo impegno, dovesse essere eletta? “Sicuramente io chiederò che quanto non è stato speso dei fondi strutturali, circa il 30%, venga a costituire un fondo nuovo per garantire le politiche di occupazione giovanile. Mi impegnerò per il salario minimo europeo e per la parità di salario tra donne e uomini”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata