Roma, 28 apr. (LaPresse) – “Non ci è stato notificato niente, abbiamo appreso la notizia da Internet, probabilmente faremo ricorso in Cassazione ma aspettiamo di leggere il provvedimento”. Così Massimo Krogh, avvocato di Marcello Dell’Utri, commenta la bocciatura da parte del tribunale del riesame di Palermo del ricorso contro l’arresto dell’ex senatore di Forza Italia, attualmente in stato di fermo in Libano.
Il politico siciliano era stato fermato lo scorso 12 aprile perché secondo i giudici palermitani che lo accusano di concorso esterno in associazione mafiosa c’era pericolo di fuga. Dopo una breve detenzione nella caserma della polizia di Beirut dove era stato portato in seguito al fermo avvenuto in un lussuoso hotel della città, Dell’Utri era stato trasferito all’ospedale di Al Hayat. Il tribunale del riesame, quindi, ha confermato gli arresti ospedalieri in attesa del verdetto della Cassazione che dovrà pronunciarsi sulla condanna a sette anni il 9 maggio. Appena due giorni dopo, l’11 maggio, per la legislazione libanese, scadrà la validità dell’ordine di custodia internazionale.
IL COMMENTO DI BERLUSCONI. – “Non sapevo che Dell’Utri fosse in Libano e non l’ho mandato io. E’ una persona perbenissimo un cattolico fervente e praticante. Non conosco cose negative che abbia potuto fare è un uomo molto colto torturato da 20 anni da un accusa assurda, un reato che non è previsto nei codici ma che è un’invenzione, il concorso esterno in associazione mafiosa”. Così Silvio Berlusconi in un’intervista a Villa Gernetto con Corrado Formigli che andrà in onda questa sera nella trasmissione di La 7 ‘Piazzapulita’ riferendosi all’amico ed ‘ideatore’ di Forza Italia, Marcello Dell’Utri. “Non c’è nessuno in questi 20 anni di tormento che ha indicato quale sia reato di cui si sarebbe macchiato o quello che avrebbe aiutato a compiere ad altri”, conclude.
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