Roma, 6 apr. (LaPresse) – “Non sono per niente imbarazzata. Per niente. E poi diciamola tutta: in quel fuori onda abbiamo svelato il segreto di Pulcinella. È comprensibile che siamo preoccupati, molto preoccupati – come del resto, i militanti e i milioni di italiani che lo hanno votato – per l’appuntamento del 10 aprile prossimo. Berlusconi è e resta il leader dei moderati e non sarà certo una sentenza ingiusta a privare il Paese e Forza Italia della sua guida. C’è certamente angoscia ma non ci arrenderemo. Il nostro partito ieri è ripartito da Milano per tornare a vincere. Confermo in onda ciò che ho detto fuori onda. Solo i nostri detrattori possono specularci sopra”. Con queste parole l’onorevole di Forza Italia Maria Stella Gelmini commenta, in un’intervista a ‘La Stampa’ il fuorionda pubblicato in video da ‘La Repubblica’ ieri, nel quale lei e Giovanni Toti parlavano delle condizioni di salute di Silvio Berlusconi e delle sue preoccupazioni politiche nei confronti del premier Matteo Renzi.
“Abbiamo organizzato la manifestazione a Milano dove erano presenti più di 1500 persone a dimostrazione della voglia di partecipazione e di militanza – prosegue la Gelmini, rispondendo a una domanda sui timori per il futuro degli esponenti di Forza Italia -. Siamo pronti ad affrontare la campagna elettorale con slancio e sono sicura che anche questa volta Berlusconi, anche se non potrà candidarsi, sarà accanto a noi. Sappiamo che Berlusconi potrà contare su di noi. Tra l’altro se non avesse avuto il problema al ginocchio, sarebbe stato con noi alla manifestazione. Siamo più vivi che mai, alla faccia dei gufi”.
“Noi le riforme le vogliamo fare – spiega ancora Gelmini al quotidiano torinese -. Riforme e non controriforme. Riforme che servono al Paese e non a Renzi per farsi la campagna elettorale. Le abbiamo fatte nel 2006 quando la sinistra era contraria mentre oggi si scopre riformista. Quanto al merito ci sono dei punti che non condividiamo della proposta del governo. Ci sono delle contraddizioni: si dice che il Senato non vota più la fiducia ma poi elegge il presidente della Repubblica; il numero dei componenti che vengono dalle Regioni mettono sullo stesso piano la Valle d’Aosta e la Lombardia. Tra l’altro, tra sindaci e presidenti di Regioni la maggior parte dei quali sono di sinistra, il Senato diventerebbe un monocolore”.
Quanto alle preoccupazioni di Berlusconi per le decisioni del tribunale di sorveglianza che il 10 aprile dovrà pronunciarsi sui suoi arresti domiciliari o sui servizi sociali, Gelmini dichiara: “Le posso assicurare che Berlusconi sta seguendo in prima persona la campagna elettorale, il programma e i candidati con la cura maniacale che mette in ogni particolare. Se lei pensa che sia fuori gioco vi sbagliate e presto tutti se ne renderanno conto. Una cosa è certa: la leadership politica e il consenso degli elettori non si stabiliscono con una sentenza. E la manifestazione che abbiamo organizzato a Milano dimostra che c’è ancora un orgoglio di partito, la voglia di una partecipazione straordinaria e una grande fiducia in Berlusconi”.
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