Roma, 22 feb. (LaPresse) – Matteo Renzi ha giurato al Colle: il nuovo esecutivo è insediato. Poco prima c’è stato un breve colloquio con il presidente della Repubblica. Hanno giurato anche 15 ministri, manca Padoan. Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, attualmente all’estero, presterà giuramento successivamente nelle mani del Capo dello Stato. In un tweet poco prima di salire al Colle Renzi ha scritto: “E’ un compito tosto ma siamo l’Italia ce la faremo”. Lunedì la fiducia in Senato, martedì il passaggio alla Camera.

Dopo il giuramento al Quirinale del nuovo governo di Matteo Renzi, secondo il cerimoniale alle 12.40 il neopremier arriverà a Palazzo Chigi per il primo Cdm del suo esecutivo. Renzi entrerà da Palazzo Colonna con l’auto presidenziale. Il presidente del Consiglio sarà accolto dal Capo dell’ufficio del cerimoniale di Stato e per le onoreficenze dal consigliere militare del presidente del Consiglio. Successivamente avrà luogo la cerimonia del passaggio di consegne tra Renzi ed Enrico Letta che verrà sancita dal suono di una campanella.

Sedici ministri, otto uomini e otto donne: è la squadra di governo presentata dal nuovo presidente del Consiglio che ha sciolto la riserva e ha accettato l’incarico di formare il nuovo esecutivo. Ieri, dopo due ore e mezza di colloquio con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il premier ha presentato i nomi dei componenti del governo, il primo, ha detto “con la parità di genere”.

“Ringrazio il presidente Napolitano – ha esordito – farò di tutto per essere in grado di di meritare la sua fiducia”. E ancora: “Avverto la responsabilità, la delicatezza e lo straordinario onore di dare all’Italia un governo per dare speranza alle nuove generazioni”. “In questa vicenda – ha detto ancora Renzi – per come sono andate le cose, molti di noi si giocano qualcosa di più importante della carriera, si giocano la faccia. La faccia è più importante della carriera”.

NAPOLITANO: EVIDENTE IMPRONTA DI RENZI. “L’impronta di Renzi è evidente nei molti volti nuovi chiamati per la prima volta a ricoprire l’incarico di ministro”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo la presentazione della squadra di governo da parte di Matteo Renzi. Il Capo dello Stato ha precisato che “non c’è stato alcun braccio di ferro” e che i colloqui con il premier si sono svolti “in un clima di collaborazione istituzionale che si è rispecchiato in ripetuti scambi di opinioni e di consigli tra il presidente incaricato e il presidente della Repubblica come da consolidata prassi repubblicana”. Risponendo ai cronisti che gli chiedevano se il governo durerà fino alla fine della legislatura, Napolitano ha spiegato di poter mettere “la mano sul fuoco”, ma di sperare “che tutto vada per il meglio”.

LA SQUADRA DI GOVERNO. Ecco la nuova squadra. Graziano Delrio, braccio destro di Renzi, è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ad Angelino Alfano è rimasto il ministero degli Interni, ma ha dovuto rinunciare all’incarico di vicepremier. Agli Esteri va Federica Mogherini, alla Giustizia Andrea Orlando; Roberta Pinotti va alla Difesa, mentre all’Economia arriva Pier Carlo Padoan. Federica Guidi è la nuova ministra dello Sviluppo economico, Maurizio Martina, già sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, conquista la titolarità del ministero. All’Ambiente va Gian Luca Galletti, mentre Maurizio Lupi resta ai Trasporti e alle Infrastrutture; Stefania Giannini è la nuova ministra dell’Istruzione. Dario Franceschini si sposta al ministero della Cultura, mentre Beatrice Lorenzin è confermata alla Salute. Tre i ministri senza portafoglio: Maria Elena Boschi ale Riforme e ai Rapporti con il Parlamento, Maria Carmela Lanzetta agli Affari regionali e Marianna Madia alla Semplificazione e Pubblica amministrazione.

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