Roma, 15 feb. (LaPresse) – “La pazzia si è impossessata dell’Italia che si muove come un giocattolo rotto, a scatti, senza una direzione. Sono saltati tutti i meccanismi. Il presidente della Repubblica è diventato un monarca medioevale che nomina chi pare a lui. Il Parlamento non ha più significato, le leggi sono fatte con i decreti del Governo o da Berlusconi e Renzi in una stanza e la sfiducia al presidente del Consiglio è una fatwa dei segretari di partito, i parlamentari non hanno neppure diritto di parola. La Costituzione è una parola vuota, un pezzo di carta letto e mai applicato e quando lo è è sempre troppo tardi, gli effetti velenosi della legge, che sia la Fini-Giovanardi o il Porcellum si sono già manifestati, hanno impregnato il Paese con i loro miasmi”. E’ questo il nuovo attacco di Beppe Grillo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal suo blog, in un post intitolato ‘Un Paese fuori di sesto’.
“Sembra una fiaba gotica, con gli abitanti di una remota contea preda di un incantesimo che fa scomparire la democrazia sotto i loro occhi senza che se ne accorgano – ha scritto ancora Grillo -. La democrazia sostituita dai pizzini dei telegiornali. Chi protesta è messo alla berlina, alla gogna in piazza. E’ un sovversivo, uno che si vede troppo film, che soffre di allucinazioni. La democrazia esiste ed è in buona salute, chi dice il contrario è un malato di mente. Da curare. Oggi, un condannato in via definitiva per frode fiscale sale dal presidente della Repubblica per discutere il nuovo governo, lo chiamano Cavaliere, come nei tempi antichi. Incontrerà un signore novantenne e insieme, tra un caffè e un biscotto, parleranno del futuro. Il TUO futuro”, conclude il leader M5S tagliente.
Oggi una delegazione del Movimento 5 Stelle – che non ha preso parte ai colloqui del capo dello Stato con le forze politiche in corso al Quirinale – ha organizzato un sit-in davanti alla Camera, una iniziativa definita ‘constroconsultazioni’, per protestare contro le consultazioni seguite alle dimissioni del governo Letta.
“Sembra una fiaba gotica, con gli abitanti di una remota contea preda di un incantesimo che fa scomparire la democrazia sotto i loro occhi senza che se ne accorgano – ha scritto ancora Grillo -. La democrazia sostituita dai pizzini dei telegiornali. Chi protesta è messo alla berlina, alla gogna in piazza. E’ un sovversivo, uno che si vede troppo film, che soffre di allucinazioni. La democrazia esiste ed è in buona salute, chi dice il contrario è un malato di mente. Da curare. Oggi, un condannato in via definitiva per frode fiscale sale dal presidente della Repubblica per discutere il nuovo governo, lo chiamano Cavaliere, come nei tempi antichi. Incontrerà un signore novantenne e insieme, tra un caffè e un biscotto, parleranno del futuro. Il TUO futuro”.
“Perché non abbiamo partecipato alle consultazioni con il Presidente della Repubblica? Semplice: abbiamo fatto una valutazione: c’era ben poco da consultare con l’incarico già dato a Renzi alla Direzione del Pd e con lui che ha già scelto i ministri. Si tratta di una presa in giro, indegna di una repubblica democratica occidentale. Noi abbiamo più volte chiesto le dimissioni di Letta e dei ministri del suo esecutivo, motivando la nostra richiesta. Ora siamo arrivati alle dimissioni del Governo Letta senza uno straccio di motivazione nella sede opportuna”. Lo dice il senatore del M5S Mario Giarrusso contattato telefonicamente da LaPresse. “Io non mi stupisco che ci possa essere una crisi di governo extraparlamentare, nel nostro Paese è una consuetudine.”, fa notare il senatore pentastellato, membro della Commissione Giustizia. “Ma – sottolinea Giarrusso – in questo caso una spiegazione andava data, perché tutto ciò non apparisse una congiura di palazzo. Abbiamo ritenuto di non partecipare a una presa in giro, con un presidente della Repubblica che ha già deciso altrove e sulla cui legittimazione abbiamo delle riserve, avendo anche presentato un atto di messa in stato d’accusa. Noi abbiamo rispetto per l’istituzione della Presidenza della Repubblica, ma in questo caso dobbiamo proprio constatare una violazione di questa istituzione”.
“Io credo che il sistema si stia arroccando perché è in estrema difficoltà, e quindi fa delle scelte che non non sono mai state prese”. Lo ha detto Alessandro Di Battista, del Movimento 5 Stelle, commentando le consultazioni in corso al Quirinale e la caduta del governo Letta. “Quando sente odore di sconfitta definitiva, il sistema tende ad arroccarsi, è normale”, ha aggiunto Di Battista, specificando però che “qualora arrivassero da questi personaggi, per noi servi dei poteri forti, delle proposte valide per i cittadini, io sarei felicissimo di votarle”.
“Siamo qua tutti perché ci crediamo allo Stato e alle istituzioni, ma credere alle istituzioni non vuol dire sempre accettare quello che viene imposto. Abbiamo dibattuto in assemblea e la risposta è stata netta: non si va da chi pochi giorni fa abbiamo segnalato perché meritevole di una richiesta di messa in stato d’accusa. E non si va da chi non solo ha fatto distruggere delle intercettazioni telefoniche, ma, in qualche misura, è stato protagonista di una rilegittimazione di qualcuno che a fatica avevamo allontanato dal Senato, addirittura ricorrendo al voto palese perché gli attributi non ce li hanno”. Così Nicola Morra, senatore del M5S, membro della commissione Affari Costituzionali, intervenendo alle ‘Controconsultazioni’ del Movimento 5 Stelle davanti a Montecitorio. Dopo aver scelto di non salire al Quirinale per le consultazioni, i grillini hanno infattiorganizzato un ‘sit-in’ davanti alla Camera dei Deputati. “Riappropriamoci delle istituzioni, noi siamo stati definiti fascisti, ma penso che noi si sia soprattutto legati alle istituzioni”, è l’esortazione di Morra.
“Allora solo e soltanto chiedendo a tutti responsabilità e senso del dovere e dunque la capacità di metterci la faccia – prosegue Morra – noi abbiamo avuto la possibilità di far capire che qua dentro (parlamento, ndr) condannati non ce ne devono stare. Risultato: ce li fanno rientrare, anzi al Quirinale ce li fanno riandare. Il Quirinale dovrebbe essere il luogo del sacro un luogo in cui c’è il trionfo della bellezza e della cultura e in cui tutti i cittadini italiani e non solo quelli espressione di qualche partito possono andare, ma tutti i cittadini. Questi non sono i palazzi dei nemici, ma i palazzi attualmente occupati dai nemici. Nemici e non avversari, perché in tutti ogni giorno cresce la rabbia, perché quelli sono stati intelligenti a fare le cose loro e noi siamo governati da ‘Cosa loro’”.
“Dove non è arrivato Monti e dove non è arrivato Letta, pensate che arrivi Renzi? – prosegue il 5 Stelle Romani -.In questo momento il Pd è un bell’osso da sbranare e noi siamo i mastini pronto a sbranarlo. Ed è la cosa che gli fa paura perché hanno cominciato a capire che il prossimo anno dovremo tirare fuori questi 50 miliardi di euro, nel 2015 e 2016. E per tirarli fuori e mettersi a sedere in Europa, a dovranno fare manovre che vorranno dire riduzione della sanità, riduzioni nella scuola, aumento delle tasse e tutto questo sarà la vittoria del Pd? Sarà la morte del Pd”. Così Maurizio Romani, senatore del M5S, membro della commissione Affari Costituzionali, intervenendo alle ‘Controconsultazioni’ del Movimento 5 Stelle davanti a Montecitorio. Dopo aver scelto di non salire al Quirinale per le consultazioni, i grillini hanno infatti organizzato un ‘sit-in’ davanti alla Camera dei Deputati. “Perché – prosegue Romani – loro la vedono come la vedeva Alfano e Berlusconi. Finora le leggi le ha fatte il centrodestra , perché come questi alzavano il ditino per dire ‘io farei’, ma quegli altri dicevano ‘no, allora presentiamo un emendamento’, allora per non far presentare l’emendamento passava nel nulla. Finora hanno fatto schifo e continueranno a fare schifo perché hanno persone che fanno schifo”. “Questo è il meccanismo”, conclude Romani.

