Roma, 2 dic. (LaPresse) – Il dibattito alla Camera e al Senato sulla fiducia al governo presieduto da Enrico Letta si svolgerà mercoledì 11 dicembre. Lo ha annunciato in serata il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, poco dopo il termine del colloquio al Quirinale, durato circa due ore, tra il premier e il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Mercoledì mattina Letta parlerà alla Camera e, nel pomeriggio, a Palazzo Madama. Nel corso del colloquio, il presidente della Repubblica ha invitato il premier a concordare con Laura Boldrini e Piero Grasso “tempi e modalità del dibattito”, che potrà svolgersi, ha puntualizzato, “già la prossima settimana”. Da qui la decisione di fissare la verifica di governo l’11 dicembre.

PASSAGGIO PARLAMENTARE SIA SOLLECITO. Il passaggio parlamentare, ha spiegato Napolitano, dovrà essere “sollecito” e “prospettare indirizzi e contenuti dell’attività di Governo, segnando la discontinuità intervenuta tra la precedente e la nuova maggioranza”, esigenza, ha detto il capo dello Stato, sottolineata in particolare dalla delegazione parlamentare di Forza Italia “nel corso dell’udienza del 28 novembre scorso. Tale passaggio non può che assumere i caratteri di un dibattito sulla fiducia”.

RIBADITA FIDUCIA IN NUOVA SITUAZIONE POLITICA. Il presidente della Repubblica, però, alla luce dell’approvazione da parte del Senato della legge di stabilità su cui il governo aveva posto la questione di fiducia – “dopo che il gruppo parlamentare ‘Forza Italia-Il Popolo della Libertà’ aveva dichiarato di non condividere tale fondamentale legge e di ritirare pertanto l’appoggio al Governo” – ha confermato “la permanenza del rapporto fiduciario anche nella nuova situazione politico-parlamentare venutasi a determinare”.

FORZA ITALIA: E’ LA FINE DELLE LARGHE INTESE. “Con questo passaggio alle Camere finirà in modo definitivo il governo delle larghe intese, e con esso questa fase della legislatura”. Lo hanno affermato i capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani al termine dell’incontro tra Letta e Napolitano. “Il voto di fiducia che Letta dovrà chiedere al Parlamento – aggiungono – va interpretato non solo come un segno chiaro di discontinuità, che abbiamo da subito chiesto, ma anche come una crisi di fatto. Una presa d’atto ufficiale della fine del governo delle larghe intese”.

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