Roma, 26 nov. (LaPresse) – Come prevedibile, Forza Italia si sfila dalla maggioranza e fa traballare il Governo proprio nel giorno della votazione al Senato del maxiemendamento sostitutivo della legge di stabilità e a ventiquattr’ore dal voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. “Siamo arrivati alla determinazione che non ci sono più le condizioni per proseguire nella collaborazione con questo Governo. Il maxiemendamento alla legge di stabilità è totalmente irricevibile dalla nostra parte politica”, ha detto il capogruppo di Forza Italia in Senato, Paolo Romani.

Alla sua dichiarazione è seguita quella ancora più netta del capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. “Ritiriamo l’appoggio al Governo – ha annunciato Brunetta – e passiamo all’opposizione. Questo non può non avere conseguenze sul quadro di governo e istituzionale”. “Il nostro – ha aggiunto – è un grande rammarico: le larghe intese erano nate per volontà del presidente Berlusconi. Le larghe intese sono fallite non per colpa nostra, è fallito il tentativo di pacificazione”. E ha concluso: “E’ finito il tentativo di cambiare la politica economica, i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

Agli annunci dei presidenti dei gruppi parlamentari di Forza Italia, Paolo Romani e Renato Brunetta, ha fatto eco il senatore Sandro Bondi. “Hanno ragione – ha detto – a sottolineare che, dopo l’uscita dalla maggioranza di una delle forze politiche costitutive del governo, il presidente del Consiglio dovrebbe avvertire il dovere istituzionale e politico di consultarsi con il capo dello Stato per prendere atto della formazione di una nuova maggioranza parlamentare e di verificare di conseguenza se esistono le condizioni affinché si possa costituire un nuovo governo”.

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