Roma, 22 nov. (LaPresse) – “Per alcuni ayatollah il rigore non è mai abbastanza”. Lo ha detto il premier Enrico Letta nel suo intervento all’assemblea di Federcasse a Roma. “Di troppo rigore – ha aggiunto – le imprese e le Europa finiranno per morire”. “Noi siamo nel mezzo”, ha spiegato, tra “il fronte europeo” e il fronte interno di chi pensa che “basta semplicemente rifare il deficit. Ci vanno spalle solide per reggere il peso dei due fronti, perché entrambi vanno nella direzione sbagliata”.
“UNIONE BANCARIA EUROPEA FONDAMENTALE”. Il presidente del Consiglio ha ribadito poi la necessità dell’Unione bancaria europea che “”si può completare senza cambiare i trattati. Può e deve esser completata con strumenti esistenti”. “A fine dicembre faremo battaglia in Europa sull’Unione bancaria – ha assicurato il premier – perché non ci siano passi indietro e si completi il percorso in tutti i suoi aspetti”.
“ERRORE AFFIDARE TROPPI RUOLI A BCE”. Letta ha puntualizzato anche l’importanza di non fare “l’errore che vedo dietro l’angolo, cioè quello di dare troppo peso e troppi ruoli ad un unico strumento, che è la Bce”. La Banca centrale europea grazie alla guida di Draghi – ha aggiunto – ha dimostrato di sapere affrontare con determinazione la crisi, calmandola e permettendoci di avere strumenti per far fronte a una situazione difficile. Ma non può svolgere – ha precisato Letta – compiti che non sono i suoi, non può essere una banca che si occupa di crescita e investimenti”. Per questo, ha proseguito il premier, “c’è un altro strumento, che non ha avuto sufficiente importanza, che è la Banca europea degli investimenti”.
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