Roma, 19 nov. (LaPresse) – “Sarò molto breve. Se siamo arrivati qui a questo punto, con domani il voto di sfiducia, vuol dire che questo è un passaggio politico a tutto tondo. Il voto di sfiducia è sfiducia al governo”. E’ netto il presidente del Consiglio Enrico Letta nell’assemblea dei deputati Pd che deve decidere quale posizione assumerà il partito sul caso Cancellieri.

E per fugare ogni dubbio: “La mozione di sfiducia presentata nei confronti della Cancellieri è “un’aggressione politica. Sono qui a chiedervi di considerarla per quello che è: un atto politico. La risposta deve essere un atto politico: un rifiuto”.

“So che la pensiamo diversamente – ha aggiunto Letta – ma vi chiedo atto di responsabilità come comunità. La nostra unità (del Pd) è unico punto di tenuta del sistema politico italiano”.

CUPERLO – Le reazioni non si sono fatte attendere, con il sostegno al premier di tutte e tre le correnti del Pd che per una volta sembra essere compatto. Il primo a parlare è il candidato alla segreteria del Pd sostenuto da Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo. Parlando del ministro Cancellieri, Cuperlo dice all’assemblea dei democratici: “La mia opinione è che per motivi di opportunità dovrebbe dimettersi prima del voto. Ma se il premier ci chiede un atto di responsabilità politica, dobbiamo essere tutti responsabili”.

CIVATI – Più critico, ma non disobbediente, l’altro sfidante, Pippo Civati: “Non sono d’accordo su come è stata posta la discussione. Non si può votare la mozione M5S, ma si poteva discutere che fare, anche una sfiducia individuale. Se comunque l’opinione della maggioranza è questa, io mi atterrò”.

CARBONE – E il il deputato Pd Ernesto Carbone, vicino a Matteo Renzi, dichiara a margine dell’asseblea: “Letta ha chiesto un atto di fiducia, e ci sarà”.

EPIFANI – “Nessuno ha imposto niente. Ha parlato Letta e c’è consenso su suo discorso”, ha concluso il segretario del Pd Guglielmo Epifani.

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