Roma, 14 ott. (LaPresse) – Ci sarebbero tagli previsti per 2,65 miliardi alla sanità nella manovra finanziaria che sta licenziando il governo nella cosiddetta legge di stabilità martedì all’esame del Consiglio dei ministri. In particolare la riduzione del livello del finanziamento dovrebbe essere di 500 milioni di euro per il 2014; di 1.040 milioni di euro per il 2015 e 1.110 milioni di euro a decorrere dal 2016. Nuovi tetti alla spesa sanitaria delle Regioni per gli anni 2014-2017 per un valore complessivo di un miliardo. E’ quanto emerge da una bozza della legge che sta circolando in queste ore ma da cui il Ministero dell’Economia e delle finanze ha preso le distanze: “Le bozze di provvedimenti di finanza pubblica in circolazione presso gli organi di informazione – ha precisato il Mef in una nota – sulla base delle quali vengono pubblicati ‘resoconti preventivi’, non corrispondono al disegno di legge di stabilità che verrà discusso dal Consiglio dei ministri”.
Tagli previsti poi per le prestazioni sanitarie erogate dalle strutture private accreditate con il servizio sanitario nazionale, con una riduzione – sempre secondo la bozza la cui attendibilità non è confermata – dei tetti per le prestazioni di assistenza ospedaliera e specialistica acquistate dagli erogatori privati accreditati per 280 milioni di euro annui a decorrere dal 2014.
Tra le misure di maggiore rilievo, indicate dalla bozza che sta circolando in queste ore, ci sarebbe anche l’aumento della tassa sulle rendite finanziarie dal 20% al 22%. Sul fronte del lavoro sono previste deduzioni Irap in arrivo per i nuovi assunti, per un massimo di 15.000 euro a dipendente.
Sempre secondo la bozza il governo starebbe lavorando anche sul fondo per le missioni di pace che dovrebbe essere “incrementato di 900 milioni di euro per il 2014”.
In arrivo con la legge di stabilità ci sarebbe poi la nuova tassa sulle case e sui rifiuti denominata Trise che sarà divisa in due componenti: la Tari e la Tasi. “E’ istituito in tutti i comuni del territorio nazionale – si legge nella bozza circolata – un tributo sui servizi comunali, di seguito denominato Trise che si articola in due componenti: la prima, a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento svolto in regime di privativa pubblica ai sensi della vigente normativa ambientale, di seguito denominata Tari; la seconda, a fronte della copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni, di seguito denominata Tasi”.
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