Roma, 29 gen. (LaPresse) – Un confronto a tre, in cui vengano ammessi solo ‘i primi della classe’, i presidenti di coalizione. Silvio Berlusconi non molla. Vuole che a sfidarsi nel duello tv ‘acchiappa indecisi’ siano solo lui, Mario Monti e Pier Luigi Bersani. Il ragionamento, spiegano fonti Pdl, sarebbe quello di sempre. “Inutile” votare i piccoli partiti: non garantirebbero la governabilità e non permetterebbero all’esecutivo di fare le riforme necessarie al Paese, “inutile confondere gli italiani” con un confronto esteso a chi “non ha alcuna possibilità di vincere”. In attesa delle decisioni di domani della Vigilanza Rai che si riunisce alle 13 per regolamentare la materia, salta quindi l’accordo con il segretario Pd Pierluigi Bersani, deciso ad accettare la sfida solo se a parteciparvi fossero tutti e sei i candidati premier. “La situazione è molto confusa – spiega un componente della Vigilanza in quota Pdl – aspettiamo domani”.

Dal Pd attacca Nico Stumpo: “Berlusconi – dice – non vuole il confronto tv tra tutti i candidati perché ha paura. E’ lì infatti che verrebbe fuori la sostanza del suo programma: propaganda, demagogia e populismo”. Risponde il portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti: “Il Pd – dice – cambia opinione tutti i giorni. Prima lascia trapelare di essere disposto ad un confronto televisivo a tre, poi forse a quattro, poi no soltanto a sei e infine, colpo di audacia, perché no, al sei più uno. L’obiettivo è chiaro: sollevare un gran polverone per evitare il confronto tra Berlusconi e Bersani. Agli smemorati di via del Nazareno ricordiamo che il candidato premier, al quale si attaccano come scusa, non esiste né nel regolamento della Commissione di Vigilanza Rai né nella legge elettorale”.

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