Roma, 28 dic. (LaPresse) – Non candidare coloro che hanno in corso un rinvio a giudizio per corruzione o reati legati alla malavita, più Europa, un modello di sviluppo sostenibile, revisione della spesa pubblica non ricorrendo alla tassazione. Questi i capisaldi del ‘Centro Democratico’, il neonato soggetto politico, di fatto il centro del centrosinistra, che ha visto stamattina il suo battesimo all’Hotel Nazionale in piazza Montecitorio, a Roma. Artefici della nascita Bruno Tabacchi e Massimo Donadi, transfugo dell’Italia dei Valori l’8 novembre scorso. “Io sono di centro – specifica l’attuale assessore al Bilancio della giunta milanese di Pisapia – ma il centro non è l’ago della furbizia”. Tabacci spiega le linee guida del suo Centro Democratico e parla dei suoi alleati indicando il Pd come “l’architrave della coalizione”, Sel come la “punta di sinistra” con Vendola che “ha guidato la Puglia con cultura di governo” e infine il suo centro che definisce come “sinistra centro”. “Vogliamo dare vita a una sinistra-centro dove il centro non è una ruota di scorta, ma ha un pensiero robusto”.
Tabacci spende ancora parole di grande stima verso Vendola. “Meglio dentro che fuori”, dice e citando la sua esperienza nella giunta Pisapia continua: “Pisapia era indicato come un estremista, invece è un uomo di grande rigore”. Poi ancora: “L’alleanza sinistra-centro può vincere e governare con Pier Luigi Bersani”. Tabacci annuncia che nei prossimi giorni “contribuiremo al programma di governo che il segretario Pd presenterà l’11 gennaio e il giorno dopo terremo una grande assemblea nazionale”.
Alle parole di Tabacci, che ha comunque annunciato le sue dimissioni da assessore, fanno eco quelle di Donadi. “Noi – dice l’ex capogrupo Idv alla Camera – rafforziamo il centro sinistra. Non siamo il luogo della moderazione, ma il centro che si assume le sue responsabilità”. Presenti alla conferenza stampa anche Enrico Letta e Maurizio Migliavacca, che hanno benedetto il movimento. “Siamo qui – ha detto il vicesegretario del Pd – per portare la forte condivisione a questa iniziativa. Questo momento è figlio di una storia. Siamo stati, insieme, a combattere e scacciare Berlusconi”.
“Questa storia – continua Letta – è stata rafforzata dalla candidatura alle primarie. Abbiamo un progetto scritto con tre milioni di italiani: sono loro che hanno costruito un progetto per il Paese”. Letta parla di un “gioco di squadra” e della volontà di non avere “un uomo solo al comando”. Poi parlando della legge elettorale conclude: “Il Porcellum presuppone un impegno variegato di un’articolata coalizione che mettiamo in campo secondo lo spirito delle primarie”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata