Roma, 19 apr. (LaPresse) – E’ di nuovo bufera sulla Lega. Questa volta nel mirino degli inquirenti c’è l’appartamento romano, al Gianicolo, di Roberto Calderoli, che sarebbe stato pagato con i soldi del partito. Stamattina i carabinieri del Noe hanno sentito il proprietario della casa. Il diretto interessato non nega il fatto in sè, ma puntualizza: è un appartamento da 2.200 euro al mese, contro i suoi versamenti per 3.000 euro ogni mese al partito. “Da un anno e mezzo – spiega Calderoli in una nota – la Lega Nord ha sottoscritto un contratto di affitto per un appartamento a Roma che è stato dato in uso a me, come mia residenza e mio ufficio dove poter incontrare, anche riservatamente, i vertici del movimento e delle altre forze politiche”.
“Buona parte dei decreti delegati del federalismo fiscale – continua – sono stati studiati e partoriti in quella sede. Io a Roma non ho fatto semplicemente il lavoro di senatore o quello di ministro, o meglio per quattro ministri avendo avuto anche le loro deleghe, ma ho dovuto svolgere al meglio quanto mi era richiesto dal movimento ovvero il coordinamento delle stesso nelle sedi istituzionali della capitale, i rapporti con le altre forze politiche, il ruolo di portavoce del movimento in seno al Governo, oltre a qualunque altra iniziativa delegatami da Umberto Bossi per l’attività ed il bene del movimento”. “Al netto di tutto questo – prosegue – a fronte di questi accordi sottoscritti con il movimento, ho beneficiato di uno strumento di lavoro, ma verso 3.000 euro mensili al partito e mi faccio carico delle spese che sostengo in qualità di coordinatore del movimento. Tutto quanto da me dichiarato è assolutamente circostanziato e dimostrabile e tutto questo è noto anche l’attuale Segretario amministrativo della Lega Nord”, conclude l’ex ministro della Lega.
“Siamo all’incredibile – continua -. Si viene infangati per aver fatto il proprio dovere, per aver lavorato e tanto. E tutto questo senza aver mai preso un euro di stipendio, per aver lavorato sette giorni su sette, tutte le settimane dell’anno! Mi si infanga – prosegue l’ex ministro e triumviro del Carroccio nella nota – per aver avuto in dotazione da parte del movimento una casa-ufficio dal costo di 2.200 euro al mese, quando io ne verso mensilmente 3.000 di euro alla Lega Nord. Come ho già spiegato nelle scorse settimane – aggiunge Calderoli – da 10 anni svolgo l’incarico di coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, incarico che m ha portato a lavorare quasi sette giorni alla settimana, tutte le settimane dell’anno, feste, sabati e domeniche compresi, con una media di quasi 100mila chilometri l’anno, girando in lungo e in largo su tutto il territorio nazionale. Per questo mio lavoro – dice il leghista – non ho mai percepito un’indennità e per anni il movimento mi ha soltanto riconosciuto un rimborso per le spese sostenute, rimborso che è stato costantemente e totalmente devoluto al movimento stesso”.
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