Roma, 16 apr. (LaPresse) – E’ finita dopo otto mesi di latitanza di Valter Lavitola, ex direttore dell’Avanti atterrato alle 6.41 all’aeroporto romano di Fiumicino con un volo Alitalia da Buenos Aires. Lavitola è indagato nell’ambito dell’inchiesta sui rapporti tra i coniugi Tarantini e l’ex premier Silvio Berlusconi. Sull’ex direttore dell’Avanti pende un’ordinanza d’arresto del Tribunale di Bari. Lavitola è accusato di estorsione, in concorso con Giampaolo Tarantini, imprenditore pugliese, e la moglie, nei confronti di Silvio Berlusconi. Appena sceso dall’aereo, Lavitola è stato prelevato in pista dalla polizia di frontiera.
Il provvedimento che dispone la cattura di Lavitola è l’ordinanza del gip di Bari per induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, in relazione alle testimonianze rese dall’imprenditore Gianpaolo Tarantini ai magistrati baresi che indagavano sulle escort portate nel 2008 nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ma stando a quanto si apprende l’ex direttore dell’Avanti potrebbe essere trasferito a Poggioreale. A Napoli Lavitola è sotto inchiesta nell’ambito dell’indagine sui finanziamenti all’editoria e dovrebbe esssere interrogato nei prossimi giorni dai pm anche per l’indagine sugli appalti Finmeccanica.
Sono tre le inchieste su di lui. E’ indagato a Bari per induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, in relazione alle testimonianze fatte dall’imprenditore Gianpaolo Tarantini ai magistrati baresi che indagavano sulle escort portate nel 2008 nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi; a Napoli è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla P4, per i fondi all’Avanti e per gli appalti di Finmeccanica. A Roma, invece, è sotto indagine per estorsione, insieme ai coniugi Tarantini, nei confronti di Silvio Berlusconi.
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