Genova, 23 mar. (LaPresse) – “Vogliamo che sia chiarito il seguente concetto: non può esistere a nessun titolo, neanche come licenziamento economico, una soluzione unicamente di monetizzazione”. Lo ha detto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, intervenendo a Genova al congresso degli amministratori locali del Pd, parlando dell’articolo 18. “E’ chiaro – ha aggiunto – questo concetto? Punto. Poi vediamo come fare”. Perciò, ha spiegato, il Pd è pronto a introddure questa modifica in Parlamento: “Il governo – ha detto – come ha sempre fatto in questi mesi, ha detto ‘il parlamento discuta’. Nessuna cosa finora è uscita come è entrata. Anche perchè – ha aggiunto – non è che possiamo dire ‘i mercati vogliono semplificare, chiudiamo il Parlamento'”.

“Noi ci siamo, teniamo botta, reggiamo. Naturalmente con le nostre idee”, ha aggiunto. “Anche quando non eravamo d’accordo – ha sottolineato – del tutto abbiamo sempre votato”. Dopo di che ha respinto al mittente le accuse del segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ha detto che il Pd è ostaggio della Cgil sulla riforma del lavoro: “Non si può pensare che noi facciamo una cosa in nome di un sindacato o di un altro, con tutto l’affetto. Stiamo parlando – ha aggiunto – di temi che riguardano anche i diritti del cittadino lavoratore, stiamo parlando di che idea di società abbiamo noi”.

Sulla questione, ha proseguito, “io sono tranquillo perchè sono con gli italiani”. “Vedrete – ha aggiunto – che guardandola bene anche le altre forze politiche” cambieranno idea. “I segnali sono tanti”, ha aggiunto con un sorriso, che “tanta gente può essere arrivata lì anche senza conoscere bene la materia”. “Tutti dicono che la Germania va benissimo – ha proseguito – poi quando dico ‘cerchiamo di assomigliare ai tedeschi’ mi rispondono ‘no, cerchiamo di assomigliare agli americani'”. “Siamo in Europa – ha aggiunto – facciamo all’europea”.

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