Roma, 22 mar. (LaPresse) – “Per fare esattamente le cose che si desiderano bisogna vincere le elezioni. Se Bersani vuole la riforma della Camusso e della Fiom deve vincere le elezioni”. E’ scontro tra il segretario del Pdl Angelino Alfano, che è intervenuto stamane a ‘Radio anch’io’ e il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani sulla riforma del lavoro voluta dal governo. Se Bersani ha detto ieri sera a ‘Porta a porta’ che “Monti non può dire al Pd di prendere o lasciare. Voteremo quando saremo convinti”, sottolineando che “ci sono due o tre punti che bisogna aggiustare”, Alfano ha ribattuto stamane parlando alla radio. “Mi pare che nelle ultime 48 ore – ha detto – Bersani abbia detto tanti ma e pochi sì, abbia insistito più sulle cose che non vanno che sulle cose che vanno”. Alfano ha fatto capire che la riforma va approvata così com’è. Altrimenti, ha spiegato “il Pd non si illuda che possano essere fatte solo le cose che interessano al Pd e che il Pdl non possa rivendicare ulteriormente l’aggiustamento di alcuni limiti sulle pmi e sulla flessibilità. Se ci dovranno essere degli interventi dovranno essere di tutti. Diciamo no a riforme al ribasso e se si tocca la riforma si tocca per tutti”. “Diversamente da ciò che affermano la Cgil e alcuni settori del Pd – ha confermato in una nota il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto – la riscrittura dell’articolo 18 fatta dal governo è fondata su una mediazione che pone problemi a tutte le forze sociali”.

Alfano ha poi puntualizzato le differenze tra il partito di Bersani e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Vedo in Napolitano – ha detto – un’impronta culturale e riformatrice che spesso non vedo nel Pd”. Per Alfano il capo dello Stato svolge una “importante funzione di garanzia e di equilibrio” senza mai sbilanciarsi a favore di una delle parti in campo.

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