Roma, 21 mar. (LaPresse) – Il decreto legge sulle Liberalizzazioni incassa la fiducia a Montecitorio, ma ci sono ancora troppe incognite da risolvere. L’aula della Camera con 449 sì, 79 e 29 astenuti, ha confermato l’appoggio di un’ampia maggioranza all’esecutivo guidato da Mario Monti, evidenti però sono i malumori in seno agli stessi partiti. Alta infatti la quota dei contrari e degli astenuti, tanto che in Transatlantico si parla già di franchi tiratori. Il provvedimento, duramente osteggiato fin dal suo nascere a palazzo Chigi, soprattutto dai liberi professionisti, a oggi lascia aperte due questioni annose da risolvere: la norma sulle commissioni delle banche, inserita in Senato, e la mancata copertura, rilevata ieri dalla Ragioneria Generale dello Stato, di alcune coperture al provvedimento. Questione che ha visto lo stesso presidente della Camera, Gianfranco Fini, schierarsi dalla parte dei deputati e sollecitare un intervento chiarificatore del governo e del ministero dell’Economia in particolare, per permettere al presidente della Repubblica di promulgare il provvedimento ‘senza ombre’. Secondo la Ragioneria le norme contestate sono tutte modifiche apportate al Senato e tra queste ci sono quelle che riguardano la permuta di beni da parte dello Stato nel caso siano ceduti in affitto alla Pubblica amministrazione e la possibilità per la Pubblica amministrazione di saldare i debiti attraverso la compensazione. Nel primo caso, secondo la Ragioneria, manca la copertura, mentre per i debiti della Pubblica amministrazione si può prevedere “un impatto negativo sulla finanza pubblica”. La questione è passata alla giunta per il Regolamento della Camera, a quanto pare senza speranze, visto che dopo il via libera della Commissione Bilancio, formalmente non dovrebbero sorgere problemi per l’approvazione del decreto. Attese sulla faccenda chiarimenti del governo preannunciati per oggi in aula e caldeggiate dagli stessi partiti. Per quanto riguarda invece l’emendamento approvato al Senato, che azzera le commissioni bancarie, Pdl, Pd e Terzo polo hanno depositato oggi un ordine del giorno con il quale sollecitano un decreto legge per far correggerne l’efficacia entro l’entrata in vigore del decreto. L’odg sarà votato domani nel pomeriggio, mentre le dichiarazioni di voto sul provvedimento partiranno alle 18 e alle 19.30 ci sarà il voto finale.

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