Roma, 19 mar. (LaPresse) – Roma, 19 mar. (LaPresse) – Ore frenetiche nella trattativa sulla riforma del mercato del lavoro. Il premier Mario Monti e il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, attorno alle 20 hanno avuto un colloquio con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per anticipargli quanto sarà discusso domani nell’incontro tra Governo e parti sociali. Un altro vertice tra il ministro del Lavoro e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, è poi cominciato poco dopo le 21.
Un’accelerazione che arriva poco dopo l’ultimatum dello stesso Napolitano: “Penso che sarebbe grave la mancanza di un accordo al quale le parti sociali devono dare solidalmente il loro contributo”. “Alla vigilia di un incontro atteso, mi aspetto che anche le parti sociali dimostrino di intendere che è il momento di far prevalere l’interesse generale su qualsiasi interesse e calcolo particolare. Lo richiedono le difficoltà del Paese” ha aggiunto il Capo dello Stato.
“Io devo essere ottimista perchè vedo dall’ambiente politico abbastanza volontà e ottimismo. Dobbiamo darci una mano fra di noi, se no abbandoniamo agli estremisti una battaglia delicata. Ora dobbiamo chiedere un patto per la crescita” ha detto il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, intervistato dal Tg3. Sulla stessa linea Fini: “Il Governo deve fino all’ultimo tentare di trovare l’intesa con i sindacati e i datori di lavoro, ma non si può ricercare ad oltranza l’accordo con il rischio poi di non cambiare nulla”. Fini intervenendo alla trasmissione ‘Otto e mezzo’ su La7 ha aggiunto: “Se il Governo presenterà al Parlamento un disegno di riforma del mercato del lavoro – ha proseguito Fini – metterà la politica di fronte alle sue responsabilità. Non credo che Monti stia commissariando la politica, ogni partito dovrà dire sì o no alla riforma. Mi auguro che prevalgano il coraggio, l’innovazione, il senso di responsabilità. La riforma del lavoro serve ai giovani, ai nostri figli”.
Aria di ultimatum anche alla Cgil, dove forte è il pressing della sua ala metalmeccanica: il comitato centrale della Fiom ha infatti deciso di indire uno sciopero di due ore, domani, a difesa dell’articolo 18. Il segretario generale delle tute blu, Maurizio Landini, ha ribadito che su questo tema non ci sono margini di mediazione, se non per abbreviare i tempi dei processi, e ha richiamato il sindacato confederale ad attenersi alla linea votata durante il direttivo del mese scorso.
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