Milano, 25 feb. (LaPresse) – I giudici della decima sezione penale che si stanno occupando del caso Mills, al termine delle arringhe dei legali di Silvio Berlusconi, si sono ritirati in camera di consiglio. La sentenza è attesa per le 15. Il collegio presieduto da Francesca Vitale dovrà valutare se decidere nel merito o se, invece, prosciogliere Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari, per intervenuta prescrizione. L’ex premier non era presente in aula. Per il Cavaliere il pm Fabio DePasquale ha chiesto cinque anni di carcere.
La decisione del tribunale arriverà dopo quasi cinque anni di dibattimento Al centro della vicenda giudiziaria ci sono 600mila dollari che, secondo l’accusa, Silvio Berlusconi avrebbe dato al legale inglese in cambio delle sue testimonianze reticenti ai processi All Iberian e per tangenti alla guardia di finanza. Oggi il collegio presieduto da Giulia Turri dovrà decidere se emettere una sentenza di merito o prosciogliere Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari, per prescrizione.
Il processo è iniziato il 13 marzo del 2007 davanti alla decima sezione penale del tribunale presieduta da Nicoletta Gandus. Nel dicembre dello stesso anno il pm Fabio De Pasquale modifica il capo di imputazione. Per il rappresentante della pubblica accusa il reato era stato commesso non più il 2 febbraio 1998, ma il 29 febbraio 2000. Molte le battute d’arresto che questo processo ha subito. Il primo stop è arrivato tra il 7 marzo e il 18 aprile 2008, per via delle elezioni. Il 4 ottobre dello stesso anno il tribunale trasmette gli atti alla Corte costituzionale, perché valuti sull’eccezione di incostituzionalità del Lodo Alfano avanzata dal pm e stralcia la posizione di Berlusconi da quella di Mills. Mentre per il legale inglese il processo va avanti e il 17 febbraio 2009 viene condannato a quattro anni e mezzo di carcere e a 250mila euro di danni da versare alla Presidenza del Consiglio, per Berlusconi tutto si ferma. Le responsabilità di Mills verranno poi confermate in Cassazione, che però proscioglierà il legale inglese per intervenuta prescrizione.
Il processo a carico solo di Berlusconi riparte il 4 dicembre 2009 davanti a un nuovo collegio della decima sezione penale, questa volta presieduto da Francesca Vitale, dopo che la Consulta ha respinto il Lodo Alfano. Il 15 gennaio 2010 viene dichiarato aperto il dibattimento, che verrà nuovamente bloccato fino al 27 febbraio, un paio di giorni dopo la pronuncia della Cassazione su David Mills. Il 16 aprile 2010 il dibattimento subisce una nuova battuta d’arresto in attesa che la Consulta si pronunci sull’eccezione di legittimità costituzionale, in seguito accolta, della legge sul legittimo impedimento. Si ritorna in aula l’11 marzo 2011 e Silvio Berlusconi parteciperà a 8 udienze a partire dal 9 maggio dello scorso anno. Il processo si svolge non senza polemiche da parte dei difensori del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Piero Longo, che ritengono che il collegio giudicante non rispetti i diritti della difesa. Una tensione che culmina lo scorso 27 gennaio quando l’ex premier presenta un’istanza di ricusazione. Istanza che la Corte d’Appello di Milano rigettata mercoledì 22.
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