Roma, 14 feb. (LaPresse) – Il governo dice no alla candidatura di Roma alle olimpiadi del 2020. Lo ha annunciato il premier Mario Monti nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi. “Dopo una valutazione sofferta – ha spiegato – siamo arrivati alla conclusione unanime che il governo ritiene che non sarebbe responsabile nelle condizioni dell’Italia assumere questa condizione di garanzia”. “Il comitato – aveva spiegato poco prima – chiede per la presa in esame delle candidature che ci sia una lettera del capo del governo del Paese della città candidata con un impegno di garanzia finanziaria” e “il governo non si sente in grado di assumersi la responsabilità” di firmarla.

Il problema, ha continuato, è che “non pensiamo che sia coerente esporre il governo italiano a questo tipo di garanzia che potrebbe mettere a rischio il denaro dei contribuenti”. “Nei prossimi 20 anni saremo sottoposti a un piano molto esigente di rientro nel rapporto tra il debito e il Pil che ha esigenze – ha puntualizzato – che non dipendono da questo governo, ma che il precedente governo l’anno scorso ha accettato e condiviso in seno europeo”.

Monti ha sottolineato che il problema è di natura eslusivamente economica: “Esprimiamo grande condivisione – ha detto – delle linee di questo progetto che permetterebbe e Roma di essere di nuovo al centro della vita sportiva internazionale. Abbiamo esaminato il progetto con grande attenzione – ha aggiunto – sia nelle sue parti generali, sia nella molto approfondita analisi economica che lo ha accompagnato. E’ veramente un progetto che da ogni punto di vista merita elogio”.

Ciononostante, ha proseguito, “non vogliamo che chi governerà l’Italia nei prossimi anni si trovi in una condizione di difficoltà”. Il Governo, ha concluso Monti, ha il dovere di non compromettere l’immagine di Paese “prudente” dal punto di vista economico che “faticosamente” sta costruendo nei confronti dei mercati.

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