Roma, 13 feb. (LaPresse) – “Carlo ieri mi hai fatto passare una brutta domenica. Ci vogliamo incontrare, magari a pranzo, così ti spiego un po’ di cose a quattrocchi?”. Paola Concia, deputata del Partito democratico e omosessuale dichiarata, ospite a ‘Un giorno da pecora’ su Radio2 ha iniziato così la telefonata in diretta con Carlo Giovanardi, autore ieri di alcune frasi sulle coppie lesbiche che hanno scatenato numerose polemiche. Al centro della querelle, in particolare, l’aver paragonato due omosessuali che si baciano in pubblico all’atto di fare pipì per strada. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha rilanciato la polemica contro i “cialtroni dell’informazione”, colpevoli, a suo dire “di aver manipolato” le sue parole. “Ci sono cose di buona educazione – ha detto Giovanardi – per cui, per esempio, il nudismo è praticabile in una spiaggia riservata, ma non a Riccione sotto un ombrellone con le famiglie. E anche i genitori, che certo hanno rapporti tra loro, se si scambiano effusioni davanti ai figli, possono imbarazzarli. E infine ci sono cose fisiologiche, naturali, come fare pipì, che non è il caso di fare se fatte in pubblico”.

“Allora ammette – gli ha detto Paola Concia – che l’omosessualità è una cosa naturale”. “No – ha precisato Giovanardi – non è quello che ho detto, io ho fatto tre esempi di buona educazione, di bon ton. In una banca, io non ho mai visto un’impiegata e un impiegato che si baciano”. Sull’invito a pranzo Giovanardi non ha avuto dubbi: “Certo che lo accetto, siamo stati già in pizzeria insieme”. Piccata la replica della deputata del Pd: “La pizzeria era la stessa ma lui era con i suoi amici e io con i miei”.

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