Si piazza al 43esimo posto. Nelle prime posizioni svettano Danimarca, Olanda, Regno Unito, tra le peggiori l'Arabia Saudita

“L’Italia è in forte ritardo sulle performance climatiche“. Il nostro Paese occupa infatti la parte bassa, il 43esimo posto per la precisione, della classifica stilata dal rapporto annuale di Germanwatch, Can e NewClimate institute – realizzato in collaborazione con Legambiente per l’Italia – dedicato alla performance climatica dei principali Paesi del Pianeta, e presentato a Baku, in Azerbaigian, alla Cop29.

Secondo l’analisi, che ricorda “la bocciatura dello scorso anno, non c’è stato nessun miglioramento importante nel 2024″. Una “posizione di stallo” quindi “ben lontana dalle prime posizioni che vedono in testa ma a partire solo dal quarto posto la Danimarca, l’Olanda al quinto, e il Regno Unito al sesto“. Le ultime in classifica sono “Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita ed Iran“. Per l’Italia “pesano il rallentamento della riduzione delle emissioni climalteranti” (al 38esimo posto nella lista particolare) e una politica nazionale inadeguata a fronteggiare la crisi climatica (al 55esimo posto della classifica specifica), a partire da un Pniec poco ambizioso”.

Il rapporto prende in considerazione la performance climatica di 63 Paesi, più l’Unione europea nel suo complesso, che insieme rappresentano oltre il 90% delle emissioni globali. La performance è misurata attraverso il Climate change performance index che prende come parametro di riferimento gli obiettivi dell’accordo di Parigi e gli impegni assunti al 2030. L’indice si basa per il 40% sul trend delle emissioni, per il 20% sullo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, e per il restante 20% sulla politica climatica. Anche quest’anno le prime tre posizioni della classifica non sono state attribuite, in quanto nessuno dei Paesi ha raggiunto la performance necessaria per contribuire a fronteggiare l’emergenza climatica e contenere il surriscaldamento del Pianeta entro la soglia critica di 1,5 gradi centigradi.

Si va quindi dal ‘primo-quarto’ posto della Danimarca al 57esimo degli Stati Uniti che sono i secondi per emissioni dopo la Cina al 55esimo posto. C’è poi, tra i migliori del G20, per esempio il Regno Unito al sesto posto, e l’India al decimo. I peggiori del G20 sono Sud Corea al 63esimo, la Russia al 64esimo, e l’Arabia Saudita al 66esimo. L’Unione europea è stabile al 17esimo.

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