Finire sulla copertina del Time significa essere diventati, per un istante, il volto del mondo. Nei giorni scorsi il settimanale statunitense ha dedicato la sua prima pagina alla premier Giorgia Meloni, ma nel corso del tempo, molti italiani hanno avuto questo privilegio, ognuno raccontando un pezzo diverso della nostra storia.
Le copertine del ‘900
Nel 1925 fu il re Vittorio Emanuele III a comparire sulla cover, in un’Italia avvolta dal fascismo. Poco dopo fu la volta di Maria Montessori, che con il suo metodo educativo conquistava le scuole e le coscienze di mezzo pianeta. Dopo la guerra, il settimanale scelse Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi: due visioni opposte, ma entrambe vitali, di un Paese che cercava di ricostruirsi dalle macerie.
Negli anni del boom, a rappresentare l’Italia furono le dive: Gina Lollobrigida e Sophia Loren, volti che parlavano di bellezza, cinema e sogni. Poi Gianni Agnelli, con il suo stile inconfondibile, simbolo dell’industria che cambiava il Paese. E Giorgio Armani, che portò l’eleganza italiana ovunque, dalle passerelle ai grattacieli di New York.
Negli anni Settanta, a incarnare una sinistra dal volto etico e popolare, fu Enrico Berlinguer: la sua presenza sul Time fu il riconoscimento internazionale di un leader in grado di parlare a tutta la società civile.
I personaggi del nuovo millenio
Nel nuovo millennio, Time ha puntato i riflettori su Silvio Berlusconi, Mario Monti, Mario Draghi, Matteo Salvini: nomi diversi, uniti da un unico filo rosso – l’Italia al centro del dibattito globale. Ma non solo politica: anche l’arte ha avuto il suo spazio, con Luciano Pavarotti e Gianni Versace, icone di creatività e passione.
Nel 2006 toccò perfino alla Nazionale di calcio, celebrata dopo il trionfo di Berlino. E nel pieno della pandemia, fu il volto stanco ma dignitoso dell’anestesista Francesco Menchise a ricordare al mondo il valore dei nostri “eroi silenziosi”.

