Esulta il Pd dopo la vittoria del candidato dem alle Presidenziali Usa
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, scrive al neoeletto presidente degli Usa, Joe Biden, esprimendo "i più calorosi rallegramenti" a nome suo e di tutta l'Italia. Un messaggio istituzionale che sottolinea alcuni punti fondamentali di quella che potremmo chiamare la svolta 'democratica' americana, dopo la guida repubblicana di Donald Trump.
L'inquilino del Colle è certo che sotto la presidenza Bisen "Stati Uniti e Italia – e l'intera Unione Europea – potranno ulteriormente consolidare i legami di profonda e radicata amicizia, nel nome dei comuni valori di libertà, giustizia, democrazia, che li uniscono". Mattarella parla di "vicinanza" che si consolida, sotto la guida del neoeletto Biden, "in ogni ambito, bilaterale e multilaterale, attraverso una collaborazione multiforme – favorita anche dalla straordinaria opera della numerosa comunità di origine italiana – e tesa a promuovere i valori della sicurezza e della stabilità internazionale, dello sviluppo economico e del progresso sociale, in una prospettiva convintamente transatlantica".
Insomma il presidente italiano è compiaciuto della scelta dei cittadini americani e, auspicando un incontro, conserva il "piacevole ricordo della nostra colazione in occasione della mia prima visita a Washington da Capo dello Stato". Non è un mistero che i rapporti tra Mattarella e Trump, durante tutta la presidenza di Tycoon – seppur segnati dall'accoglienza calorosa nell'ultimo viaggio a Washington nell'ottobre 2019 – avevano messo in evidenza profonde 'diversità di vedute'. Proprio durante l'incontro nello studio Ovale, alla domanda di Trump, sul perché l’Italia non faceva come l’Inghilterra, uscendo dall’Europa, il capo dello Stato aveva replicato così: "Caro Presidente, io sono sempre stato e sono fortemente atlantista e fortemente europeista e, per l’Italia, Alleanza Atlantica e Unione Europea sono due punti fondamentali, entrambi irrinunziabili. Si tratta, del resto, di due elementi strettamente collegati perché l’Unione Europea è l’unico vero amico senza riserve degli Stati Uniti tra i grandi soggetti internazionali e la sua solidità è interesse anche degli Stati Uniti".
Anche il premier Giuseppe Conte punta sul rafforzamento delle relazioni transatlantiche, "pronti a lavorare con il presidente eletto Joe Biden. Gli Stati Uniti possono contare sull'Italia come un solido alleato e un partner strategico". Tweet tutto in inglese anche per il titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, che si mette a disposizione affinché si intensifichino "le nostre relazioni in difesa della pace e della libertà".
A esultare è sicuramente il Partito democratico che definisce il nuovo presidente degli Stati Uniti "una grande gioia per noi Democratici". Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, scrive a Biden segnando la fine del trumpismo e auspicando, con la sua guida "più America" di cui il mondo ha bisogno. "Diamo il benvenuto a un'America che costruisce nuovi ponti insieme all'Europa", rimarca il leader dem. E se tra i democratici nostrani c'è chi – come il viceministro Antonio Misiani – accoglie l'elezione con un "Evvai!!!" e il commissario Ue, Paolo Gentiloni, ammette: "Mi sto abbracciando da solo", dal centrodestra l'accoglienza a Biden è tiepida.
Silvio Berlusconi, politico navigato, definisce il neopresidente "alleato strategico", mentre dalla Lega l'unica voce che si alza è quella del più diplomatico e dialogante, Giancarlo Giorgetti. "Buon lavoro al presidente Biden che, siamo certi, saprà rappresentare, come egli stesso ha detto, tutti gli americani, compresi i tanti che hanno votato per Trump. La Lega rimane amica degli Usa e dei valori di libertà che interpreta", scrive. Matteo Salvini, invece – dopo aver indossato la mascherina pro-Trump durante il voto in Usa e avergli dato ragione sui brogli – resta silente. Come del resto Giorgia Meloni, che fresca di elezione a guida dei Conservatori europei, non è voluta entrare in queste presidenziali americane, scegliendo la prudenza. Pur essendo nota sua vicinanza ai repubblicani.
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