Guerra a Gaza, le notizie in diretta del 1° settembre: 98 morti e 404 feriti in ultime 24 ore

Guerra a Gaza, le notizie in diretta del 1° settembre: 98 morti e 404 feriti in ultime 24 ore
Palestinians rush to collect humanitarian aid airdropped by parachutes into Gaza City, northern Gaza Strip, Aug. 7, 2025. (AP Photo/Jehad Alshrafi)

Netanyahu ha respinto la richiesta di voto per l’accordo sugli ostaggi

L’esercito israeliano continua la propria offensiva a Gaza City dove nelle ultime ore, secondo il ministero della Salute palestinese nella Striscia, sono almeno 17 i palestinesi uccisi nelle ultime ore. Nel frattempo, stando a quanto riporta Channel 13, Netanyahu ha respinto la richiesta di voto per l’accordo sugli ostaggi.

Gaza, le notizie in diretta del 1° settembre
Inizio diretta: 01/09/25 06:00
Fine diretta: 01/09/25 23:59
Capo Idf: "Piano conquista Gaza porterà a governo militare"

Nella accesa riunione di gabinetto in Israele di ieri sera sui prossimi passi della guerra a Gaza, il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano (Idf), il tenente generale Eyal Zamir, ha avvertito che il piano per conquistare Gaza City trascinerà Israele in una vera e propria occupazione della Striscia. Lo riporta Ynet. “State andando verso un governo militare”, ha detto Zamir, “il vostro piano ci sta conducendo lì. Comprendetene le implicazioni”. “La vostra decisione di conquistare Gaza City porterà alla conquista dei campi profughi nella Gaza centrale e poi a un governo militare, perché non ci sarà nessun altro organismo che possa assumersi la responsabilità della popolazione”, ha continuato Zamir. 

Medioriente: mamma palestinese a policlinico Umberto I ringrazia Tajani

“Noi vi ringraziamo perché veramente ci avete accolto. Qui eravamo tutti feriti e voi avete fatto tanto per i nostri bambini e per il popolo palestinese”. Lo ha detto una mamma palestinese, aiutata da un frate che le ha fatto da interprete, incontrando al policlinico Umberto I di Roma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Noi vogliamo vivere bene qui perchè non sappiamo cosa succederà dopo le cure”, ha aggiunto la donna, “avete fatto tanto per noi e per questi bambini ma vogliamo sapere cosa succederà una volta finite le cure, dopo che saranno guariti”. “Abbiamo ancora 4 figli a Gaza”, ha raccontato ancora la donna, “voglio che vengano qui perchè stanno morendo”.

Tajani: "Protni ad accogliere altri bambini da Gaza"

“È molto importante oggi parlare con la ministra degli Affari Esteri dell’Autorità nazionale palestinese per spiegare cosa stiamo facendo per aiutare la popolazione civile che vive a Gaza”. È quanto ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrando Varsen Aghabekian a Roma. “L’Italia è il Paese al mondo con più rifugiati da Gaza insieme agli Emirati, alla Turchia, al Qatar e all’Egitto”, ha aggiunto, “siamo pronti per fare di più e siamo pronti anche per ospitare studenti. Non è facile, perchè dobbiamo avere un accordo con l’Idf, lo Shin Bet, il governo israeliano, il Mossad e la Palestina. Non è facile, ma vogliamo farlo.Stiamo facendo pressioni per ricevere altri bambini, ma anche studenti”. “Siamo pronti anche ad aiutare con le nostre medicine la popolazione civile”, ha sottolineato Tajani, “vogliamo, subito dopo il cessate il fuoco, inviare persone dalle nostre università per aiutare la popolazione civile negli ospedali palestinesi”. 

Kallas: "Riconoscere Palestina aiuta soluzione 2 Stati"

“Spetta agli Stati membri decidere” sul riconoscimento della Palestina. “E’ una loro decisione, perché l’Unione europea non riconosce nessuno”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, intervenendo al Bled Strategic Forum in Slovenia. Se sono favorevole? Non conta cosa penso io perché rappresento anche gli Stati che non sono a favore. Fermerà le uccisioni? Probabilmente no, ma manterrà viva la soluzione dei due Stati. “L’Europa è una convinta sostenitrice, e tutti sono a favore, della soluzione dei due Stati. Quindi, per avere due Stati, è necessario uno Stato palestinese più forte e paritario per raggiungere questo livello”, aggiunge.

Hamas su piano Usa per la Striscia: "Gaza non è in vendita"

Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha dichiarato al quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat che “Gaza non è in vendita”, commentando il piano per il dopoguerra riportato dal Washington Post che prevede la “ricostruzione della Striscia e la sua trasformazione in un resort turistico e centro industriale”. Naim ha definito il piano, noto come Gaza Reconstruction, Economic Acceleration, and Transformation Trust, come “senza valore”. Ha aggiunto: “Gaza fa parte della Palestina”.

Houthi lanciano droni contro Israele, Idf pronti per difesa

Gli Houthi in Yemen avrebbero lanciato droni contro Israele. Secondo i media israeliani, l’attacco far parte di una rappresaglia per l’attacco e l’assassinio di alti funzionari a Sanaa lo scorso giovedì. L’Aeronautica Militare si sta preparando alla possibilità di ulteriori lanci dallo Yemen. Secondo fonti delle Forze di difesa israeliane (Idf), riporta Times of Israel, un drone sarebbe stato identificato. “Lo stiamo monitorando”, ha detto una fonte militare a Walla.

Ministero Salute Gaza, 98 morti e 404 feriti in ultime 24 ore

Ill ministero della Salute di Gaza ha riferito che 98 palestinesi sono stati uccisi e altri 404 sono rimasti feriti dal fuoco israeliano nelle ultime 24 ore. Lo riporta Al Jazeera, aggiungendo che il ministero ha annunciato che il bilancio delle vittime dal 7 ottobre 2023 è salito a 63.557 martiri e 160.660 feriti. 

Media, secondo memo interno Idf operazione Carri Gedeone è fallita

Un documento classificato delle Forze di difesa israeliane (Idf) diffuso all’interno dell’esercito ha concluso che l’operazione ‘Carri di Gedeone’ (nome dato dall’esercito alla grande offensiva lanciata contro Hamas a maggio e conclusasi il mese scorso) non è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi principali. Il documento, parzialmente pubblicato dal notiziario di Channel 12, come riporta Times of Israel, afferma fermamente che l’operazione non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi: rovesciare Hamas e liberare gli ostaggi. Il materiale è stato distribuito la scorsa settimana dal Centro Informazioni Operative delle forze di terra dell’Idf ed è già stato visionato da diverse brigate, secondo l’emittente. Gli ufficiali che hanno esaminato il documento avrebbero espresso preoccupazione perché preannunciava un imminente attacco delle Idf a Gaza City e dubitavano che l’esercito avesse tratto le lezioni necessarie in vista della nuova offensiva, nome in codice ‘Carri di Gedeone II‘.

Media, Netanyahu respinge richiesta voto per accordo su ostaggi

Le Forze di Difesa israeliane hanno espresso sostegno a un accordo per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas durante la discussione del gabinetto politico-di sicurezza di ieri sera, ma il primo ministro Benjamin Netanyahu ha chiarito nuovamente: non c’è alcun accordo all’ordine del giorno. Lo riporta Channel 13. Il Quartier Generale delle Famiglie per il Ritorno dei Rapiti ha risposto: “Netanyahu, il padre della teoria delle percosse, il fondatore del metodo di selezione, si oppone al metodo da lui avviato e all’accordo che ha già approvato. La verità è venuta a galla: questa non è una strategia negoziale, è una strategia per calpestare e seppellire l’accordo. Netanyahu sta sacrificando i rapiti e i soldati sull’altare della sua sopravvivenza politica, mentre sul tavolo c’è una proposta reale, che Hamas ha approvato, e che potrebbe diventare la bozza di un accordo che restituirà l’ultimo rapito e porrà fine alla guerra”.

Idf: "Ucciso militante Hezbollah nel sud del Libano"

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver ucciso ieri un militante di Hezbollah in un attacco nella regione di Nabatieh, nel Libano meridionale. L’esercito afferma che l’agente è stato preso di mira in un sito “importante” per il gruppo terroristico, riporta Times of Israel. L’Idf afferma che il terrorista stava agendo in violazione dell’accordo di cessate il fuoco raggiunto a novembre tra Israele e Libano. Il governo libanese ha accettato il mese scorso di procedere con un piano sostenuto dagli Stati Uniti per il disarmo di Hezbollah da parte dell’esercito libanese, sebbene il gruppo terroristico abbia promesso di resistere.

Media, 17 persone uccise in raid israeliani su Gaza

17 palestinesi sono stati uccisi nei raid aerei israeliani in diverse zone di Gaza dall’alba di oggi, ha riferito Al Jazeera Arabic, citando fonti ospedaliere. Il ministero della Salute palestinese nella Striscia di Gaza ha dichiarato che il bilancio delle vittime dall’inizio della guerra israeliana nell’ottobre 2023 è salito a 63.459, mentre più di 160.256 persone sono rimaste ferite. Gli ospedali di Gaza hanno registrato domenica sette nuovi decessi a causa della carestia causata dal blocco israeliano degli aiuti essenziali, durato mesi. Questo porta il numero totale di decessi per malnutrizione a 339, di cui 124 bambini. L’ufficio stampa del governo di Gaza ha dichiarato che il numero di giornalisti uccisi nella guerra di Israele contro Gaza è salito a 247 dopo la morte del giornalista Islam Abed, avvenuta domenica

Piano Ben Gvir contro Sumud, attivisti in carceri per terroristi

Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha annunciato di aver presentato al governo un piano contro la Global Sumud Flotilla secondo cui tutti gli attivisti arrestati saranno detenuti nelle prigioni israeliane di Ketziot e Damon, utilizzate per i terroristi, in condizioni rigorose solitamente riservate ai prigionieri di sicurezza. Lo riporta il Jerusalem Post. Secondo Ben Gvir la flottilla, nonostante le sue dichiarate intenzioni umanitarie, rappresenta un tentativo di minare la sovranità di Israele e di sostenere Hamas a Gaza. “Il piano proposto stabilisce misure volte a rafforzare la posizione incrollabile di Israele nel salvaguardare i propri confini e garantire la sicurezza nazionale”, ha affermato. “Non permetteremo che chi sostiene il terrorismo viva nell’agiatezza. Dovranno affrontare le conseguenze delle loro azioni”, ha aggiunto.

 Tajani: "Da Italia ogni sforzo per civili Gaza, accolti 181 bimbi"

“Il dibattito sterile lo lasciamo agli altri. Noi per aiutare il popolo palestinese ci muoviamo su fatti concreti e continueremo a farlo”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di un’intervista al Messaggero. “Siamo il quarto Paese al mondo, dopo Qatar, Arabia Saudita ed Egitto, per minori portati in salvo da Gaza: ne abbiamo fatti uscire 181. Più di tutti gli altri Paesi europei messi insieme”, rivendica. Intanto nella Striscia si continua a morire, alcune stime parlano di oltre 120 bambini deceduti per malnutrizione. “E questo è inaccettabile – commenta Tajani – l’Italia sta facendo di tutto per alleviare le sofferenze dei civili, sulle quali anche Hamas ha delle responsabilità. Grazie al progetto Food for Gaza dal 7 ottobre abbiamo fatto entrare nella Striscia oltre 200 tonnellate di beni alimentari. Lavoriamo in continuazione con la nostra Unità di crisi, con la protezione civile e la Difesa per altre evacuazione di minori e dei loro familiari e contiamo di farne arrivare ancora molti. Non è facile. Ma tutto questo non si potrebbe fare se tagliassimo i ponti con Israele”. Sull’ipotesi di sanzioni per Tel Aviv o per i singoli ministri del governo Netanyahu, Tajani spiega: “La nostra linea, che ho condiviso col ministro degli esteri tedesco Wadephul sabato a Copenaghen, è che bisogna sanzionare i coloni violenti che in Cisgiordania attaccano anche i cristiani. E questo è gravissimo, non perché le loro vite valgano di più, ma perché i cristiani rappresentano un elemento di dialogo: colpire le loro comunità e le loro chiese vuol dire ridurre la possibilità di arrivare alla pace”. Tajani, poi, definisce un “errore” negare, da parte degli Stati Uniti, “non concedere il visto al leader dell’Anp Abu Mazen per parlare alle Nazioni Unite. Bisogna continuare ad avere un interlocutore nel mondo palestinese e non può essere che l’Anp”. Quanto al piano di una Gaza “riviera” del Medioriente, per Tajani è “un libro dei sogni. Magari si potesse trasformare Gaza nella Costa Azzurra, invece del luogo di una carneficina. Ogni piano può essere interessante ma la prima cosa da fare è un cessate il fuoco”.

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