Una serie di documenti con la carta intestata del dipartimento di Stato americano, rinvenuti venerdì mattina nel centro commerciale di un hotel in Alaska, rivelano dettagli precedentemente riservati e potenzialmente sensibili sul vertice di Ferragosto tra Donald Trump e Vladimir Putin ad Anchorage. Lo riporta Npr, che riferisce di “otto pagine, che sembrano essere state prodotte da personale statunitense e dimenticate accidentalmente”, nelle quali venivano riportati “luoghi e orari precisi del vertice e numeri di telefono di dipendenti del governo Usa”.
I documenti sono stati rinvenuti verso le 9 di venerdì da tre ospiti dell’Hotel Captain Cook, un albergo a quattro stelle situato a 20 minuti dalla base congiunta Elmendorf-Richardson di Anchorage, dove si riunivano i leader di Stati Uniti e Russia. I fogli erano stati dimenticati in una delle stampanti pubbliche dell’hotel. Npr ha esaminato le foto dei documenti scattate da uno degli ospiti.
La prima pagina del documento stampato rivela la sequenza degli incontri del 15 agosto, inclusi i nomi specifici delle stanze all’interno della base di Anchorage in cui si sarebbero svolti. Rivelava anche che Trump intendeva fare a Putin un regalo cerimoniale. “POTUS al Presidente Putin”, si legge nel documento, “Statua da scrivania raffigurante un’aquila calva americana”.
Le pagine da 2 a 5 elencano i nomi e i numeri di telefono di tre membri dello staff statunitense, nonché i nomi di 13 membri delle delegazioni governative statunitensi e russe. Le pagine 6 e 7 descrivono come sarebbe stato servito il pranzo al summit e a chi. Un menù incluso nei documenti indicava che il pranzo si sarebbe tenuto “in onore di Sua Eccellenza Vladimir Putin”. Una mappa dei posti a sedere mostra che Putin e Trump avrebbero dovuto sedersi uno di fronte all’altro durante il pranzo. La Casa Bianca e il dipartimento di Stato non hanno rilasciato commenti sulla vicenda.
È “una buona notizia” il fatto gli Stati Uniti sono disposti a partecipare alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e non lasciare questo compito esclusivamente agli europei, ma “naturalmente gli europei, da parte loro, devono contribuire a garantire la sicurezza dell’Ucraina a lungo termine”. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in un’intervista alla Zdf.
Se l’intenzione di Trump di arrivare a un accordo di pace complessivo “avrà successo, varrà più di un cessate il fuoco”. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in un’intervista alla Zdf, aggiungendo che i risultati del summit fra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska sono stati “molto più significativi di quanto abbiamo visto nella conferenza stampa”. La dichiarazione di Merz si riferisce al fatto che, mentre prima dell’incontro di Anchorage Trump aveva insistito sull’obiettivo di arrivare a un cessate il fuoco, in un post pubblicato dopo il vertice ha cambiato nettamente posizione affermando che “è stato stabilito da tutti che il modo migliore per porre fine alla terribile guerra tra Russia e Ucraina è quello di arrivare direttamente a un accordo di pace, che metterebbe fine al conflitto, e non a un semplice accordo di cessate il fuoco, che spesso non viene rispettato”. Una posizione che si avvicina a quella di Putin, che ha sempre sostenuto di volere una risoluzione del conflitto rimuovendo quelle che definisce le sue cause profonde.
Stamattina si è tenuta una riunione straordinaria degli ambasciatori dei 27 Paesi Ue per discutere delle prossime mosse del blocco dopo il summit di ieri fra Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska. Politico cita due diplomatici secondo cui agli ambasciatori Ue presenti alla riunione è stato riferito che gli Stati Uniti hanno affermato che la Russia ha chiesto concessioni territoriali. Le stesse fonti hanno riferito a Politico che Mosca vuole anche garanzie sul ruolo della lingua russa e sulla sicurezza delle chiese russe in Ucraina. Secondo Politico, agli ambasciatori Ue era stato chiesto di incontrarsi in “formato ristretto”, senza assistenti o telefoni, per ridurre al minimo il rischio di fughe di notizie. Le due fonti diplomatiche hanno anche affermato che Trump sembra propendere per un accordo di pace globale piuttosto che per un cessate il fuoco, perché ciò è più in linea con le sue aspirazioni al Premio Nobel per la Pace, anche se questa strada potrebbe richiedere mesi o anni. Trump ha detto tuttavia di volere risultati rapidi in merito all’Ucraina.
“Vorrei sottolineare fin da subito che la visita è stata opportuna e molto utile”. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, durante una riunione oggi al Cremlino all’indomani del suo summit di ieri con Donald Trump in Alaska, come riportano le agenzie di stampa russe.
“Naturalmente abbiamo avuto l’opportunità, che abbiamo colto, di parlare della genesi, delle cause di questa crisi. È proprio l’eliminazione di queste cause profonde che dovrebbe costituire la base della soluzione”. Così il presidente russo, Vladimir Putin, durante una riunione oggi al Cremlino dopo il suo incontro di ieri con Donald Trump in Alaska, come riportano le agenzie di stampa russe.
“La conversazione è stata molto franca, sostanziale e, a mio parere, ci avvicina alle decisioni necessarie”. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, durante una riunione oggi al Cremlino dopo il summit di ieri con Donald Trump in Alaska. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.
Nella sua telefonata con i leader europei successiva al vertice con Vladimir Putin, Donald Trump ha detto di essere “più disposto di prima” a fornire garanzie di sicurezza dirette all’Ucraina. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando fonti a conoscenza del contenuto della conversazione. La natura del potenziale coinvolgimento degli Stati Uniti per garantire un accordo che ponga fine alla guerra non è stata specificata nella chiamata, hanno detto le fonti.
Vladimir Putin nel vertice di Anchorage ha chiesto a Donald Trump il ritiro dell’Ucraina dalla regione orientale di Donetsk come condizione per la fine della guerra. Lo riferisce il Financial Times, citando fonti a conoscenza diretta dei colloqui tra i due leader. Il presidente russo si è detto disposto in cambio a congelare il resto della linea del fronte, se le sue richieste principali fossero state accolte. Trump, riferisce il Ft, ha poi trasmesso questo messaggio al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ai leader europei nelle telefonate di oggi, durante le quali li ha esortati ad abbandonare gli sforzi per ottenere un cessate il fuoco da Mosca.
Il presidente Usa, Donald Trump, dopo il suo incontro in Alaska con il presidente russo Vladimir Putin “ha detto ai leader europei che sostiene un piano per porre fine alla guerra in Ucraina cedendo ai russi territori non conquistati, piuttosto che cercare un cessate il fuoco. È quanto riferiscono due funzionari europei che sono stati informati della telefonata, citati dal New York Times, che hanno aggiunto che Trump discuterà del piano lunedì alla Casa Bianca con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e i leader europei sono invitati a partecipare. Dopo il summit con Putin, Trump ha rinunciato alla richiesta di un cessate il fuoco immediato e ritiene che sia possibile negoziare un rapido trattato di pace, a condizione che Zelensky accetti di cedere alla Russia il resto della regione del Donbass, comprese le zone non occupate dalle truppe russe, scrive il New York Times, sottolineando che Zelensky e i leader europei si oppongono con forza a tale concessione di territori non occupati, che contengono anche importanti linee difensive e sono ricchi di minerali.
Sempre il New York Times riporta inoltre che un funzionario informato sulla telefonata avvenuta fra Trump e Zelensky ha affermato che il presidente ucraino, durante la sua visita a Washington lunedì, chiederà chiarimenti sulla proposta di Trump. Kiev – sottolinea la fonte – non capisce perché Trump abbia improvvisamente rinunciato alla richiesta di un cessate il fuoco che preceda i negoziati e non è chiaro quali garanzie di sicurezza potrebbero fornire i partner della Nato.
Nella notte le difese aeree russe hanno abbattuto 29 droni ucraini sopra la Russia e il Mar d’Azov. È quanto riferisce il ministero della Difesa russo.
La premier Giorgia Meloni parteciperà domani alla riunione in videoconferenza dei cosiddetti ‘volenterosi’, che sarà co-presieduta da Parigi, Londra e Berlino.
“Alla luce della situazione politica e diplomatica in Ucraina e conoscendo la slealtà della Russia, prevediamo che nei prossimi giorni l’esercito russo potrebbe tentare di aumentare la pressione e gli attacchi contro le posizioni ucraine al fine di creare circostanze politiche più favorevoli per i negoziati con gli attori globali”. Lo afferma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un post su X. “Stiamo documentando i movimenti e i preparativi delle truppe russe. Naturalmente, se necessario, reagiremo in modo asimmetrico. Ho chiesto al comandante in capo di parlare con i comandanti delle forze armate. L’Ucraina ha bisogno di posizioni forti e di una resistenza davvero tangibile contro il nemico”, ha aggiunto Zelensky.
Domani alle ore 15:00 si terrà una riunione in videoconferenza della Coalizione dei volenterosi, che sarà co-presieduta da Parigi, Londra e Berlino. Lo riferisce l’emittente francese Bfmtv, citando una fonte dell’Eliseo. Il presidente francese, Emmanuel Macron, parteciperà in videoconferenza dal forte di Brégançon. L’ultima riunione della coalizione dei volenterosi si è tenuta mercoledì 13 agosto.
“La partita per il futuro dell’Ucraina, la sicurezza della Polonia e dell’Europa intera è entrata nella fase decisiva. Oggi è ancora più evidente che la Russia rispetta solo i forti e che Putin si è dimostrato ancora una volta un giocatore astuto e spietato. Ecco perché è così importante mantenere l’unità di tutto l’Occidente”. Lo scrive il primo ministro della Polonia Donald Tusk, commentando il vertice Trump-Putin in Alaska.
“Grazie presidente degli Stati Uniti per l’aggiornamento sulle discussioni in Alaska. L’Ue sta lavorando a stretto contatto con Volodymyr Zelensky e gli Stati Uniti per raggiungere una pace giusta e duratura. Sono essenziali solide garanzie di sicurezza che proteggano gli interessi vitali dell’Ucraina e dell’Europa in materia di sicurezza”. Lo scrive in un post sui social la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

“La dura realtà è che la Russia non ha alcuna intenzione di porre fine a questa guerra in tempi brevi”. Lo afferma l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Ue, Kaja Kallas, sottolineando che le forze di Mosca hanno lanciato nuovi attacchi contro l’Ucraina proprio mentre le delegazioni di Usa e Russia erano riunite in Alaska per il summit fra Donald Trump e Vladimir Putin. “Putin continua a trascinare i negoziati e spera di farla franca. Ha lasciato Anchorage senza assumere alcun impegno per porre fine alle uccisioni”, dichiara Kallas. E ancora: “Mosca non porrà fine alla guerra finché non si renderà conto di non poterla continuare. L’Europa continuerà quindi a sostenere l’Ucraina, anche lavorando a un 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia”.
“In una conversazione con il presidente Trump ho affermato che le sanzioni devono essere rafforzate se non ci sarà un incontro trilaterale o se la Russia continuerà a eludere una conclusione onesta della guerra. Le sanzioni sono uno strumento efficace”. È quanto scrive in un post sui social il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.
“Il punto cruciale rimane quello delle garanzie di sicurezza per scongiurare nuove invasioni russe ed è questo l’aspetto su cui si sono registrate ad Anchorage le novità più interessanti. Solo robuste e credibili garanzie in tal senso potranno prevenire nuove guerre ed aggressioni”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni dopo l’incontro Trump-Putin in Alaska.”A questo riguardo, il Presidente Trump ha oggi ripreso l’idea italiana di garanzie di sicurezza che si ispirino all’articolo 5 della Nato – aggiunge -. Il punto di partenza della proposta è la definizione di una clausola di sicurezza collettiva che permetta all’Ucraina di beneficiare del sostegno di tutti i suoi partner, USA compresi, pronti ad attivarsi nel caso sia attaccata di nuovo. Gli Stati Europei rimangono uniti nel sostegno all’Ucraina in questa fase di trattative. La strada per la pace non è semplice, ma è importante che sia stata intrapresa”.

“Considero positivo il fatto che si stiano aprendo degli spiragli di pace in Ucraina. L’accordo è ancora complicato ma finalmente possibile, soprattutto in seguito allo stallo che si è creato da molti mesi lungo la linea del fronte. Solo l’Ucraina potrà trattare sulle condizioni e sui propri territori”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Mi pare che sia stato compiuto un passo in avanti verso la pace, c’è ancora molto da lavorare e il governo italiano sostiene l’azione del presidente Trump e il lavoro degli Stati Uniti ma nello stesso tempo sono pronti a collaborare fattivamente, insieme ai Paesi europei, alla realizzazione di un vertice al quale dovranno partecipare insieme a Trump, Zelensky e Putin”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Speciale Tg4, dopo il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin. “Ieri si è vista una luce in fondo al tunnel”, ha aggiunto Tajani, ribadendo la disponibilità dell’Italia a ospitare un futuro incontro trilaterale tra Stati Uniti, Ucraina e Russia.
“Ora all’Europa del Riarmo, che non è stata costruttrice di canali di pace, soprattutto quando l’Ucraina era senza dubbio più forte ai tavoli, non resta che il ruolo da comprimario e augurarsi che lavorando duramente con pieno coordinamento diplomatico si imposti una pace giusta e ragionevole. È imbarazzante leggere nero su bianco l’esultanza di Meloni per “spiragli per discutere di pace” dopo la politica guerrafondaia e ostile a negoziati condotta da Chigi in questi anni”. Così il presidente M5S Giuseppe Conte sui social commenta il vertice di ieri in Alaska postando una fotografia della stretta di mano tra Donald Trump e Vladimir Putin.
“Siamo pronti a collaborare con il presidente Trump e il presidente Zelensky per organizzare un vertice trilaterale con il sostegno dell’Europa”. È quanto si legge in una dichiarazione congiunta firmata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente della Francia Emmanuel Macron, il cancelliere della Germania Friedrich Merz, il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, il presidente della Finlandia Alexander Stubb, il primo ministro della Polonia Donald Tusk e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
“Questa mattina presto, il presidente Trump ci ha informato e ha informato il presidente Zelensky in seguito al suo incontro con il presidente russo in Alaska il 15 agosto 2025. I leader hanno accolto con favore gli sforzi del presidente Trump per fermare le uccisioni in Ucraina, porre fine alla guerra di aggressione della Russia e raggiungere una pace giusta e duratura”. È quanto si legge in una dichiarazione congiunta firmata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente della Francia Emmanuel Macron, il cancelliere della Germania Friedrich Merz, il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, il presidente della Finlandia Alexander Stubb, il primo ministro della Polonia Donald Tusk e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. “Come ha affermato il presidente Trump, ‘non c’è accordo finché non c’è un accordo’”, continua la nota, “come previsto dal presidente Trump, il prossimo passo deve ora essere quello di proseguire i colloqui, anche con il presidente Zelensky, che incontrerà presto”.
“Si apre finalmente una spiraglio per discutere di pace in Ucraina. L’Italia sta facendo la sua parte insieme ai suoi alleati occidentali”. Questo il primo commento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il vertice Trump-Putin che si è tenuto ieri in Alaska.
“Una giornata fantastica e di grande successo in Alaska! L’incontro con il presidente russo Vladimir Putin è andato molto bene, così come la telefonata a tarda notte con il presidente ucraino Zelensky e vari leader europei, tra cui il molto rispettato segretario generale della Nato”. Lo scrive in un post su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “È stato deciso da tutti che il modo migliore per porre fine alla terribile guerra tra Russia e Ucraina è quello di arrivare direttamente a un accordo di pace, che metterebbe fine al conflitto, e non a un semplice accordo di cessate il fuoco, che spesso non viene rispettato”, ha aggiunto.

“Il presidente Zelensky arriverà a Washington, nello Studio Ovale, lunedì pomeriggio. Se tutto andrà bene, fisseremo un incontro con il presidente Putin. Potrebbero essere salvate milioni di vite umane”. Lo scrive il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un post sul social Truth.
“Lunedì incontrerò il presidente Trump a Washington, D.C., per discutere tutti i dettagli relativi alla fine delle uccisioni e della guerra. Sono grato per l’invito”. È quanto fa sapere sui social il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. “Abbiamo avuto una lunga e approfondita conversazione”, ha aggiunto, “abbiamo iniziato con colloqui bilaterali prima di invitare i leader europei a unirsi a noi. La telefonata è durata più di un’ora e mezza, compresa circa un’ora di conversazione bilaterale con il presidente Trump”.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta partecipando a una telefonata dopo il vertice Trump-Putin in Alaska con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente della Francia Emmanuel Macron, il cancelliere della Germania Friedrich Merz, il presidente della Finlandia Alexander Stubb, il primo ministro della Polonia Donald Tusk, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer e il Segretario generale della Nato Mark Rutte. È quanto si apprende da una portavoce della Commissione Ue
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato alla telefonata che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto con i leader della Nato per informarli sull’incontro avuto ieri in Alaska con il presidente russo Vladimir Putin. È quanto si apprende da una portavoce della Commissione Ue.
Oltre alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, hanno partecipato alla telefonata con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, anche il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, il presidente della Francia Emmanuel Macron, il cancelliere della Germania Friedrich Merz, il presidente della Finlandia Alexander Stubb, il presidente della Polonia Karol Nawrocki, il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, il Segretario Generale della Nato Mark Rutte, il Segretario di Stato americano Marco Rubio e l’inviato Speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff. È quanto si apprende da una portavoce della Commissione Ue.
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha partecipato alla telefonata in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha informato lei e i leader europei in merito all’incontro che ha avuto ieri in Alaska con il presidente russo Vladimir Putin. È quanto si apprende da una portavoce della Commissione Ue, secondo cui la telefonata è durata poco più di un’ora.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avuto una lunga telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il volo di ritorno dall’Alaska a Washington DC. Lo afferma la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo che ora Trump sta tenendo un colloquio telefonico con i leader della Nato.
“Ogni passo in avanti verso la Pace, come quello di ieri, è una buona notizia”. Lo scrive sui social il vicepremier Matteo Salvini, commentando il vertice in Alaska tra Trump e Putin. “Come chiesto da Papa Leone, che al posto delle armi torni a parlare la diplomazia, senza che nessuno la ostacoli”, aggiunge.
“Disgustoso. Vergognoso. E alla fine, inutile”. Commenta così il Kyiv Indipendent il vertice che si è tenuto ieri in Alaska tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin. “Sui nostri schermi, un dittatore sanguinario e criminale di guerra ha ricevuto un’accoglienza regale nella terra della libertà, mentre i suoi droni d’attacco si dirigevano verso le nostre città”, aggiunge la testata ucraina.