Pride Budapest 2025, la manifestazione che sfida i divieti di Orban

Il primo ministro ungherese pubblica una foto con i nipoti: "Orgoglioso di loro"

Oggi è stato il giorno dell’atteso Pride Budapest 2025, vietato dalle autorità ungheresi ma con i partecipanti decisi a scendere comunque in piazza. Oltre 200mila persone, secondo le autorità comunali, hanno preso parte all’evento sfidando il divieto imposto dal premier Viktor Orbán e le minacce di sanzioni per chi fosse stato riconosciuto. La polizia ungherese, infatti, aveva installato videocamere di sorveglianza lungo tutto il percorso e un sistema di riconoscimento facciale elettronico. Al corteo erano presenti ministri di diversi Paesi dell’Unione europea e decine di parlamentari europei soprattutto di sinistra. Per l’Italia la segretaria del Pd Elly Schlein, il leader di Azione Carlo Calenda e rappresentanti di Cinque Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Più Europa. Ci sono stati momenti di tensione per la contro-manifestazione organizzata dall’ultradestra. “Non si può vietare l’amore per legge. In Unione Europea, se tocchi i diritti di uno, stai toccando i diritti di tutte e tutti”, ha dichiarato Schlein.

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Sindaco: “Avete reso Budapest la capitale d’Europa”

“Oggi avete reso Budapest la capitale dell’Europa”. Lo ha detto il sindaco di Budapest, Gergely Karacsony, nel suo discorso al corteo del Pride nella capitale ungherese.

Organizzatori: “Siamo oltre 200 mila”

Sarebbero oltre 200mila – secondo quanto fatto sapere dagli organizzatori – le persone in piazza al Pride che si è svolto a Budapest. 

Estrema destra ritenta blocco, interviene polizia

 Dopo il tentativo di occupare la piazza di partenza e dopo il blocco del Ponte della Libertà, evitato dal corteo, arriva il terzo tentativo dell’estrema destra ungherese di fermare il Pride di Budapest. Quattro manifestanti del ’64 Counties Youth Mouvement’ si sono messi di traverso al termine del Ponte Elisabetta con in mano uno striscione: “Defend Europe” e il simbolo dell’arcobaleno con la barra del divieto. La polizia ungherese, ha preferito non allontanare i pochi manifestanti tenendoli al margine del percorso per impedire l’incontro con il Pride. Il corteo ha proseguito pacificamente. 

Al via il corteo  tra carri, musica e cartelli contro Orban

E’ partito il corteo del Pride di Budapest. Carri, musica e tanti cartelli raffiguranti la faccia del primo ministro ungherese Viktor Orban, grande oppositore della manifestazione, truccato o con il rossetto. Diversamente dal percorso inizialmente previsto, il corteo dovrebbe essere deviato su un ponte diverso da quello della Libertà, dove stazionano militanti dell’ultradestra.

Sindaco Budapest arrivato al corteo, ovazione dalla folla

Il sindaco di Budapest, Gergely Karacsony, è arrivato a Varoshaza Park a Budapest dove è in programma la partenza del Pride. Il primo cittadino della capitale ungherese, che patrocina l’evento nonostante il divieto del governo guidato da Viktor Orban, è stato accolto con un’ovazione dalla folla.

Militanti ultradestra bloccano il ponte di Budapest

I militanti del partito di destra ungherese Mi Hazßnk (La Nostra Patria) hanno bloccato il ponte Szabadsßg a Budapest. Lo riporta Daily News Hungary spiegando che ciò potrebbe portare gli organizzatori del Pride a modificare il percorso del corteo per le strade della città.

Schlein e Calenda arrivati in piazza per corteo Budapest

La segretaria del Partito democratico Elly Schlein con i parlamentari europei Alessandro Zan, Annalisa Corrado, Cecilia Strada e Brando Benifei sono arrivati a Vßroshßza Park dove tra poco partirà il corteo del Budapest Pride, da quest’anno vietato dal governo ungherese. Nella delegazione anche Iratxe García Pérez, capogruppo dei socialisti e democratici di S&D al parlamento europeo. La delegazione si è unita a quella di Renew Europe con Carlo Calenda per avviarsi in piazza per l’inizio del corteo.

 

Orban pubblica foto con i nipoti: “Orgoglioso di loro”

Nella giornata del Pride a Budapest, da lui fortemente osteggiato, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha pubblicato una foto su Facebook che lo ritrae insieme a tre nipoti. “Sono orgoglioso di loro”, ha scritto.

 

La politica italiana si divide sul Budapest Pride 2025

La politica italiana è divisa sulla situazione ungherese, in particolare dopo la decisione di Orban di vietare il Pride. Molti politici del centrosinistra sono andati personalmente a Budapest per partecipare alla manifestazione. “Oggi al ‘Budapest Pride’ per stare a fianco della comunità Lgbtqia+ ungherese ma anche perché è inaccettabile che in un Paese membro dell’Unione europea venga vietato un Pride. Se non c’è più libertà di manifestare non c’è più democrazia“, scrive su X il parlamentare europeo Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria nazionale Pd.

Anche il leader di Azione, Carlo Calenda, è nella capitale ungherese: “L’Europa si fonda sullo Stato di diritto, la tutela del diritto di manifestare pacificamente e di amare chi si vuole indipendentemente dal sesso. Oggi sono a Budapest per testimoniare che i liberali non accettano in silenzio la deriva proputiniana e autoritaria di Orban. #Pride”, scrive Calenda su X.

Marco Cappato, fondatore del movimento europeo Eumans, chiede di “sospendere l’Ungheria dal Consiglio Ue”. “Il Primo ministro Orban ha invitato tutti a rispettare le leggi, intimando il rispetto del divieto a non manifestare in occasione del Pride. Saremo oggi a Budapest con una delegazione di Eumans, a manifestare violando il divieto posto da Orbàn in quanto del tutto illegale. È infatti il premier ungherese a non rispettare le leggi, essendo la libertà di associazione e manifestazione un diritto fondamentale riconosciuto nella carta dei diritti dell’Unione”, sottolinea Cappato. “Proprio per discutere le iniziative civiche da intraprendere per fare rispettare la democrazia e lo Stato di diritto in Ungheria e in tutta Europa, stamani abbiamo tenuto una assemblea civica aperta cui hanno partecipato attivisti, parlamentari, giuristi e cittadini da tutta Europa. Tra le proposte all’ordine del giorno c’è la sospensione dell’Ungheria dal diritto di voto in seno al Consiglio europeo e la creazione dello statuto delle ‘associazioni europee’, in modo da scavalcare gli ostacoli e il boicottaggio che le organizzazioni della società civile subiscono in Ungheria e in altri Paesi europei”, aggiunge Cappato.

Sul fronte opposto la Lega: “La sinistra e gli amici di Salis in gita in Ungheria. Buon viaggio!”, scrive su Facebook il partito di Matteo Salvini, pubblicando un’immagine dei leader di Pd e Az, Elly Schlein e Carlo Calenda, che oggi parteciperanno alla marcia del Pride a Budapest.

 

 

Paola Turci: “Seguo con apprensione, da Budapest segnale fortissimo”

“Io sto seguendo con non poca apprensione il Pride, ho anche degli amici che sono andati e con tutte le restrizioni che ci sono ci si può aspettare di tutto. Credo che proprio il coraggio delle persone che sono andate oggi a Budapest sia davvero meritevole e da sottolineare perché questo è il Pride più significativo da diversi anni a questa parte”. Così a LaPresse la cantante Paola Turci, da sempre impegnata sul fronte dei diritti Lgbtq+, commentando le notizie che arrivano dalla Capitale ungherese in cui si sta svolgendo il Pride 2025. “C’è l’affermazione dei diritti sacrosanti – prosegue l’artista – non è più una festa adesso. Adesso questo è proprio un segnale fortissimo da chi è andato, speriamo che cambi qualcosa. E comunque se succederà qualcosa di preoccupante ci sarà una risonanza internazionale che non potrà essere ignorata”.