Giorgia Meloni sta seguendo con la massima attenzione la crisi in Iran e ha convocato per la mattinata una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i vertici dell’intelligence. È quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Nella notte, infatti, gli Stati Uniti hanno attaccato diversi siti nucleari di Teheran entrando ufficialmente in guerra al fianco di Israele. La scelta di Donald Trump ha scatenato le preoccupazioni dei leader mondiali e la crisi regionale adesso rischia di essere molto più grande.
“Siamo al lavoro, valutando anche le possibili conseguenze economiche per l’energia. Il governo ha già predisposto tutto anche in caso di peggioramento della situazione, ma noi non lo vogliamo. Puntiamo sulla diplomazia. Non sarà facile ma non bisogna mai arrendersi”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg4. “Da stamane sono in contatto con il presidente del Consiglio, c’è stata una riunione per valutare la situazione e le conseguenze di questo attacco”, ha spiegato.
“La priorità è la sicurezza dei nostri concittadini che vivono in Iran e in Israele. Ci sono convogli che stanno accompagnando da Teheran verso l’Azerbaigian i nostri connazionali e andremo avanti con questa strategia. Altri nostri connazionali hanno lasciato Gerusalemme e Tel Aviv. Domani ci sarà una riunione dei ministri degli Esteri della Ue per fare una valutazione complessiva della situazione”, ha aggiunto.
“A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medioriente, ho convocato d’urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica tra componenti del governo e vertici dell’intelligence. La crisi è al centro dell’attenzione dell’esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza. L’Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti”. Lo scrive su Facebook la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Trump diceva che avrebbe portato la pace e messo fine ai conflitti, e invece lancia le bombe in Iran e infiamma il mondo, aprendo la strada a una pericolosa escalation globale. Facciamo nostre le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres contro l’uso della forza, per il rispetto del diritto internazionale e per il ritorno immediato alla via negoziale. Esprimiamo grave preoccupazione per questo attacco di Trump, che si fa trascinare in guerra da Netanyahu e agisce senza il coinvolgimento del Congresso come invece impone la Costituzione americana”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
“Siamo tutti d’accordo che il regime teocratico e liberticida di Teheran non possa sviluppare un’arma nucleare, ma il modo per impedirlo non è bombardare, è negoziare. Il governo italiano dica con chiarezza che non parteciperà ad azioni militari né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L’Italia ripudia la guerra e vuole la pace”, conclude Schlein.
“Questa mattina alle 10 c’è stata una riunione” con la premier Giorgia Meloni, i ministri della Difesa e dell’Interno e con i vertici dell’Intelligence “per fare un quadro della situazione, un’analisi dei danni provocati in Iran. Abbiamo” parlato “molto della situazione dei nostri connazionali, che è la priorità numero uno“.
“Abbiamo parlato di quello che accadrà nelle prossime ore, domani ci sarà la riunione dei ministri degli Esteri Ue” e “di tutto ciò che si deve fare anche per evitare rischi di attentati e di altri tipo. Abbiamo predisposto una serie di iniziative per tutelare i nostri concittadini, abbiamo fatto anche un’analisi della situazione economica, abbiamo ribadito l’impegno perché la diplomazia possa fare dei passi in avanti per evitare un peggioramento della crisi”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, allo speciale Tg3.
A seguito degli sviluppi della situazione in Iran, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha intrattenuto colloqui telefonici con il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer e con il cancelliere della Repubblica Federale di Germania Friedrich Merz.
“A seguito della riunione di governo convocata d’urgenza questa mattina alla luce dell’aggravarsi della crisi in Medioriente, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto nel corso della giornata numerosi contatti con alcuni partner internazionali e con i principali attori della regione”, riporta una nota di Palazzo Chigi dopo i colloqui. “In particolare, Meloni ha avuto uno scambio di vedute con il presidente di turno del G7, il primo ministro canadese Mark Carney, con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, con il presidente francese Emmanuel Macron e con il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer. In ambito regionale, il presidente del Consiglio si è sentita con il principe ereditario e primo ministro saudita Mohammad bin Salman Al Saud, il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan e l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani. Con tutti gli interlocutori è stata condivisa e data massima rilevanza alla necessità di lavorare per una rapida ripresa dei negoziati tra le parti, al fine di evitare un ulteriore allargamento del conflitto e di giungere a una soluzione politica della crisi“, conclude la nota.
Questa mattina al ministero dell’Interno si terrà alle 12 una riunione del Casa (comitato analisi strategica antiterrorismo). Sempre al Viminale, oggi pomeriggio alle 16 è convocato il Cnosp (Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica) presieduto dal ministro Matteo Piantedosi con la partecipazione dei vertici di intelligence e forze di polizia.
L’attacco degli Stati Uniti in Iran “non ci ha colto di sorpresa” ma “cambia completamente lo scenario perché si apre una crisi molto più grande” e “anche da parte dell’Iran una risposta molto più forte, che non riguarderà soltanto i lanci in Israele, che sono cominciati questa mattina, ma rischia di allargarsi ad Hormuz e a tutti gli obiettivi americani”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo all’edizione straordinaria del Tg1. “Di questo gli americani ne sono consapevoli. Avevano già iniziato ieri a spostare alcune persone”, ha spiegato.
“Nessun governo è stato informato dell’attacco ma tutte le difese o tutti i servizi che analizzano ciò che succede lo davano per scontato quindi c’era nemmeno bisogno di ricevere informazioni, perché lo sapevamo, probabilmente lo sapevano gli iraniani, mancava soltanto l’ora in cui sarebbe partita”, ha detto ancora Crosetto intervenendo su La7, “spiegando che siamo rimasti sorpresi”. “Quando si muovono i B2 Spirit degli Stati Uniti, parliamo di aerei di 20 metri per 52, che sono gli unici in grado di portare le bombe GBU-57”, ha rilevato il ministro “si capisce perfettamente quale sarà il risultato”.
“Ci auguriamo che dopo questo attacco, che è stato un danno enorme alla produzione dell’arma nucleare che rappresentava un pericolo per tutta l’area, ora si possa arrivare a una de-escalation e che l’Iran si sieda al tavolo delle trattative”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento con l’edizione straordinaria del Tg1.
Il vice premier ha ricordato di aver avuto nei giorni scorsi un colloquio con il suo omologo iraniano: Teheran pensava di tenere “una linea dura e non sedersi al tavolo”, “vediamo se dopo l’attacco di questa notte cambieranno idea”. “Eravamo pronti ad accogliere a Roma una riunione diretta tra americani e iraniani, senza intermediazioni – ha sottolineato -. Siamo con tutte le nostre forze al lavoro per favorire una soluzione diplomatica. Speriamo che l’Iran accetti di sedersi a un tavolo dopo questa azione, che punta a impedire la creazione di una bomba atomica iraniana”.