Prosegue il conflitto tra Israele e Iran. Nella notte sirene d’allarme hanno suonato nel centro dello Stato ebraico, mentre questa mattina, sabato, il ministro degli Esteri israeliano Katz ha annunciato di aver ucciso un capo della forza Quds, la componente delle Guardie Rivoluzionarie responsabile degli attacchi fuori dal Paese. Ieri il leader americano, Donald Trump, aveva detto che “è difficile chiedere a Israele di fermare gli attacchi” e, dopo che nel pomeriggio c’era stato un colloquio tra il ministro degli Esteri iraniano e i suoi omologhi tedesco, francese e britannico, aveva affermato: “Improbabile che gli europei siano d’aiuto“. Ecco tutte le notizie di oggi IN AGGIORNAMENTO
Il presidente francese Emmanuel Macron ha riferito di essere stato chiamato dal presidente iraniano Masoud Pezeshkian e ha affermato che la Francia, insieme ai suoi partner europei, “accelererà i negoziati” sul nucleare con Teheran. A Pezeshkian “ho espresso la mia profonda preoccupazione per il programma nucleare iraniano”, “la mia posizione è chiara: l’Iran non deve mai acquisire armi nucleari e spetta all’Iran fornire piene garanzie che le sue intenzioni siano pacifiche“, ha affermato Macron su X. “Sono convinto che esista una via per porre fine alla guerra ed evitare pericoli ancora più grandi. Per raggiungere questo obiettivo, accelereremo i negoziati condotti dalla Francia e dai suoi partner europei con l’Iran”, ha aggiunto. Macron ha anche chiesto a Pezeshkian la liberazione di due cittadini francesi, Cécile Kohler e Jacques Paris. “La loro detenzione disumana è ingiusta. Mi aspetto che tornino in Francia“, ha affermato.
Il leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, avrebbe nominato tre religiosi di alto rango per sostituirlo nel caso in cui fosse ucciso. Ne dà notizia il New York Times che cita tre funzionari iraniani, che hanno parlato a condizione di anonimato. L’ayatollah avrebbe preso la decisione di incaricare l’Assemblea degli Esperti dell’Iran, l’organo clericale responsabile della nomina del leader supremo, di scegliere rapidamente il suo successore tra i tre nomi che ha indicato. Normalmente il processo di nomina di un nuovo leader supremo richiederebbe mesi ma con la nazione ora in guerra, Khamenei vuole garantire una transizione rapida e ordinata e preservare la sua eredità, spiegano i funzionari. Secondo le fonti il figlio dell’ayatollah, Mojtaba, non sarebbe tra i tre candidati.
La successione di Khamenei è stata a lungo un argomento estremamente delicato e spinoso, raramente discusso pubblicamente al di là delle speculazioni e delle voci nei circoli politici e religiosi, spiega il Nyt, sottolineando che il leader supremo ha poteri enormi: è il comandante in capo delle forze armate iraniane, nonché il capo della magistratura, del potere legislativo e del ramo esecutivo. È anche il più anziano guardiano della fede sciita. Rifugiato in un bunker, Khamenei avrebbe anche scelto i sostituti nella catena di comando militare nel caso in cui gli attuali luogotenenti venissero uccisi negli attacchi israeliani, scrive il Nyt. Secondo quanto hanno riferito i funzionari iraniani al quotidiano statunitense, il leader supremo dell’Iran parla per lo più con i suoi comandanti attraverso un aiutante fidato, e ha sospeso le comunicazioni elettroniche per non essere trovato da Israele.
Secondo i dati di tracciamento dei voli, due bombardieri B-2 statunitensi sono decollati dalla base aerea di Whiteman, nel Missouri, diretti verso la base militare Usa sull’isola di Guam, nel Pacifico. Lo riporta Times of Israel sottolineando che i bombardieri hanno attirato l’attenzione dei media negli ultimi giorni per la loro capacità unica di trasportare la bomba più pesante degli Stati Uniti, la Massive Ordnance Penetrator, che secondo gli esperti è necessaria per distruggere l’impianto nucleare sotterraneo di Fordow in Iran.
A Cipro è stato arrestato un uomo, identificato come un cittadino azero, che aveva legami con le Guardie della rivoluzione islamica dell’Iran e che stava preparando un attacco. La notizia è stata riportata dalla tv israeliana Kan. Servizi segreti stranieri avrebbero riferito alle autorità dell’isola che l’uomo stava preparando un piano per un “attentato immediato”. Il sospettato è stato arrestato con le accuse di terrorismo e spionaggio.
“Proprio come la scintilla di Hitler ha incendiato il mondo 90 anni fa, le ambizioni sioniste di Netanyahu non hanno altro scopo che trascinare il mondo nel disastro“. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nel suo discorso alla riunione dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica in corso ad Istanbul, riferisce l’agenzia turca Anadolu. “I nostri 2 milioni di fratelli e sorelle che vivono a Gaza hanno lottato per sopravvivere per 21 mesi in condizioni miserabili che superano persino i campi di concentramento dei nazisti”, ha sostenuto il leader turco affermando che “la definizione e la descrizione degli attacchi di Israele a Gaza, Libano, Yemen, Siria e infine Iran è banditismo“. Erdogan ha poi fatto notare: “Naturalmente, è significativo che gli attacchi abbiano avuto luogo in un momento in cui i negoziati sul programma nucleare iraniano si stavano intensificando“, affermando di non avere dubbi del fatto che “il popolo iraniano supererà questi giorni con la solidarietà che ha dimostrato di fronte alle difficoltà e la sua forte esperienza”.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha affermato che sarebbe “molto, molto pericoloso per tutti” se gli Stati Uniti decidessero di partecipare attivamente alla guerra con Israele. Il presidente Usa Donald Trump sta valutando un intervento militare americano, che Araghchi ha definito “molto spiacevole“. Il ministro ha parlato con i giornalisti a Istanbul dopo i colloqui di Ginevra, che non hanno portato a una svolta diplomatica. Al termine dei colloqui, Araghchi ha dichiarato di essere aperto a un ulteriore dialogo, ma ha sottolineato che Teheran non ha alcun interesse a negoziare con gli Stati Uniti mentre Israele continua ad attaccare.
Cinque membri dei Guardiani della rivoluzione, i pasdaran, sono stati uccisi in un attacco israeliano a Khorramabad, nella provincia del Lorestan in Iran. Si tratta di Sajjad Madhani, Hamid Aghaei, Samad Lorestani, Abbas Sharafi e Alireza Sabzipour. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana Tasnim che cita il generale dei Guardiani della rivoluzione del Lorestan.
Un consigliere senior della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, Ali Larijani, in un post pubblicato sui social ha promesso che il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) “la pagherà” una volta terminata la guerra con Israele. La minaccia di Ali Larijani arriva mentre Rafael Mariano Grossi è diventato uno dei principali bersagli di molti funzionari iraniani, secondo i quali le sue dichiarazioni contraddittorie sullo stato del programma nucleare iraniano avrebbero incitato l’attacco a sorpresa israeliano della scorsa settimana. Venerdì Grossi ha dichiarato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che, sebbene l’Iran disponga del materiale necessario per costruire una bomba nucleare, non sembra avere intenzione di farlo.
Un alto funzionario della Forza Quds dei Guardiani della rivoluzione, Behnam Shahriyari, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano durante la notte nell’Iran occidentale, ha riferito l’Idf. Shahriyari, ha affermato l’esercito israeliano, era a capo dell’Unità 190 della Forza Quds, responsabile del trasferimento clandestino di armi ai gruppi che fanno parte del cosiddetto asse della resistenza e in particolare ad Hezbollah. L’Idf ha affermato che l’alto funzionario è stato colpito mentre era alla guida di un’auto, a più di 1.000 chilometri da Israele.
Il sindaco di Parma, Michele Guerra, ha annunciato in una storia su Instagram che sono usciti dall’Iran il bambino parmense di 18 mesi e la madre iraniana che erano rimasti bloccati nel Paese a causa dello scoppio della guerra e dell’interruzione dei collegamenti aerei. I due erano partiti per far conoscere il piccolo ai nonni materni, ma il rientro non era stato possibile per la cancellazione dei voli. “Un bambino parmigiano di 18 mesi, ha finalmente passato il confine iraniano con la sua mamma ed è al sicuro. Dopo pochi giorni dal suo arrivo in Iran per conoscere i nonni è scoppiato il terribile conflitto che tutti conosciamo. E uscire dal Paese è diventato complicato”, scrive il sindaco. “In queste ore il Ministro degli Esteri, l’Ambasciata di Teheran e l’Unità di Crisi hanno fatto un importante lavoro organizzativo e diplomatico per farli tornare via terra verso un territorio sicuro. Un lungo viaggio fino al confine con l’Azerbaigian, arriveranno a Baku e si imbarcheranno su un aereo verso l’Italia“, fa sapere.
“Siamo stati sempre in contatto con loro, che ci hanno puntualmente aggiornati sugli sviluppi. Li ringrazio per la professionalità e la rapidità con cui hanno risolto questa situazione. Ho aspettato a fare pubbliche dichiarazioni, nonostante le tante domande di media e cittadini, perché ogni operazione di uscita da un Paese in cui è in corso un conflitto bellico ha una delicatezza straordinaria che non ha bisogno di clamori mediatici ed eccessiva comunicazione“, aggiunge. “Al bimbo, alla sua mamma e al suo papà, nostri concittadini, auguro un’estate finalmente serena. Ieri, parlando al telefono col papà, mi sono reso conto una volta di più quanto queste guerre siano in realtà così vicine anche a noi. Li aspetto in Municipio per un saluto e un abbraccio“, conclude il sindaco.
L’Iran “ha il diritto” di sviluppare un programma nucleare civile e di utilizzare la tecnologia nucleare per scopi pacifici. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in un’intervista al canale televisivo Sky News Arabia, riportata dall’agenzia Tass. “L’Iran ha il diritto di sviluppare programmi per l’uso della tecnologia nucleare a fini pacifici“, ha affermato il capo di Stato russo, aggiungendo che la Russia è pronta a fornire all’Iran, “come negli anni passati, l’assistenza e il sostegno necessari” per lo sviluppo dell’energia nucleare a fini pacifici. “Ci sono dettagli che, a mio avviso, possono e devono essere negoziati“, ha aggiunto Putin, sottolineando che nel processo negoziale per la risoluzione della crisi sul programma nucleare iraniano devono partecipare sia l’Iran che Israele.
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) non ha dati che dimostrino che l’Iran abbia cercato di costruire armi nucleari. “L’Iran ha ripetutamente affermato di non voler creare armi nucleari. L’Aiea non ha riscontrato alcun segno della creazione di armi nucleari né prove a sostegno di tale affermazione”, ha detto Putin in un’intervista al canale televisivo Sky News Arabia, riportata dalla Tass.
Saeed Izadi, capo della divisione palestinese della Forza Quds del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, è stato ucciso in un attacco israeliano contro un appartamento nella città iraniana di Qom. Lo afferma il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, secondo cui Izadi “ha finanziato e armato Hamas prima del massacro del 7 ottobre“. “Un enorme risultato per l’intelligence israeliana e l’Aeronautica militare israeliana. Giustizia per gli assassinati e gli ostaggi. Il lungo braccio di Israele raggiungerà tutti i suoi nemici”, ha aggiunto Katz stando a quanto riporta ‘The Times of Israel’.
Israele ha colpito il sito nucleare di Isfahan questa mattina, ma finora non ci sono state vittime né perdite di materiale pericoloso. Lo ha dichiarato il vicegovernatore della provincia iraniana, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Fars, collegata al Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Le difese aeree – ha aggiunto – hanno risposto all’attacco e la maggior parte delle esplosioni è stata causata dal fuoco difensivo.
Le sirene d’allarme hanno risuonato nel centro di Israele per un lancio di missili provenienti dall’Iran. Sono stati segnalati rumori di esplosioni, anche se non è chiaro se la causa siano intercettazioni o impatti.
L’Iran non è sicuro di poter fidarsi degli Stati Uniti nei colloqui diplomatici dopo che Israele ha lanciato un attacco aereo contro il Paese solo pochi giorni prima dei negoziati programmati con funzionari americani. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi in un’intervista esclusiva alla NBC News. Alla domanda se un accordo con gli Stati Uniti possa essere raggiunto entro il termine di due settimane recentemente indicato dal presidente Usa, Araghchi ha risposto che spetta all’amministrazione Trump “dimostrare la propria determinazione a perseguire una soluzione negoziale”, ma ha lasciato intendere che Washington forse non sia realmente interessata alla diplomazia e che abbia usato i colloqui solo come una “copertura” per l’attacco aereo israeliano.
“Gli Stati Uniti prenderanno le loro decisioni in modo autonomo” per quanto riguarda l’Iran. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar in un’intervista a Politico, aggiungendo che gli attacchi israeliani hanno già ottenuto risultati significativi nel distruggere il programma nucleare iraniano e che “hanno ritardato di almeno due o tre anni la possibilità che l’Iran possa avere una bomba nucleare“. Alla domanda su quanto durerà l’operazione israeliana e se esista un limite, Sa’ar ha risposto: “Agiremo finché non avremo portato a termine completamente il lavoro“.