Turchia, Pkk annuncia scioglimento e fine della lotta armata

Il congresso del partito: "Completata missione storica"

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, o Pkk, storico gruppo militante curdo ha preso una decisione storica: sciogliersi e deporre le armi nell’ambito di una nuova iniziativa di pace con la Turchia, dopo quattro decenni di conflitto armato. La notizia è stata data dall’agenzia di stampa Firat News Agency, vicina al gruppo, e arriva pochi giorni dopo il congresso del partito tenutosi nel nord dell’Iraq.

A febbraio, il leader del Pkk Abdullah Ocalan, in carcere dal 1999 su un’isola vicino a Istanbul, aveva esortato il suo gruppo a convocare un congresso per decidere formalmente lo scioglimento, segnando un passo fondamentale verso la fine del conflitto decennale che dagli anni ’80 ha causato decine di migliaia di vittime. Il 1° marzo il Pkk aveva annunciato un cessate il fuoco unilaterale, ma aveva posto alcune condizioni, tra cui la creazione di un quadro giuridico per i negoziati di pace. Il gruppo guida una rivolta armata dal 1984 che ha causato decine di migliaia di vittime. È considerato un gruppo terroristico dalla Turchia e dai suoi alleati occidentali. 

Congresso Pkk: completata missione storica

L’agenzia di stampa Firat News ha riferito che il congresso del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, o Pkk, “ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa del Pkk e di porre fine alla lotta armata, con l’attuazione pratica di questo processo che sarà guidata e supervisionata da Ocalan. Di conseguenza, le attività svolte sotto il nome di ‘Pkk’ sono state formalmente terminate”. Il congresso ha valutato che la lotta del Pkk ha “portato la questione curda al punto di risoluzione attraverso la politica democratica, completando così la sua missione storica”.