Non si placa la tensione tra India e Pakistan dopo i raid lanciati da Nuova Delhi che ieri ha ucciso almeno 31 persone. Nella ultime ore, il sistema di difesa aerea pakistano ha abbattuto un drone indiano vicino a una base aerea navale nella città orientale di Lahore, secondo quanto riferito dalla polizia e dai funzionari della sicurezza pakistani. Non è stato immediatamente chiaro se il drone fosse armato. Il funzionario della polizia locale Mohammad Rizwan ha detto solo che un drone è stato abbattuto vicino a Waltan, una zona residenziale di Lahore che ospita anche installazioni militari. I media locali hanno riferito che altri due droni sono stati abbattuti in altre città della provincia del Punjab, di cui Lahore è la capitale.
I residenti del Kashmir controllato dall’India hanno riferito di sirene ed esplosioni nella città di Jammu. Shesh Paul Vaid, ex direttore generale della polizia regionale, ha dichiarato che a Jammu si è verificato un blackout totale a seguito di forti esplosioni. “Si sospettano bombardamenti o attacchi missilistici”, ha scritto sui social media.
L’incidente è avvenuto il giorno dopo che l’India ha lanciato attacchi contro moschee e zone residenziali in sei località del Punjab e del Kashmir amministrato dal Pakistan, uccidendo 31 civili, tra cui donne e bambini, secondo quanto riferito da funzionari pakistani. In risposta, l’aviazione pakistana ha abbattuto cinque aerei da combattimento indiani, secondo quanto riferito dall’esercito.
Le tensioni sono aumentate dal mese scorso, quando Nuova Delhi ha accusato i militanti sostenuti dal Pakistan, senza fornire prove, di aver compiuto un attacco il 22 aprile nel Kashmir amministrato dall’India che ha ucciso 26 persone, per lo più indù. L’India ha affermato che i suoi attacchi hanno preso di mira almeno nove siti in Pakistan presumibilmente collegati alla pianificazione di attacchi terroristici contro l’India. Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha promesso durante la notte di vendicare le uccisioni, ma non ha fornito dettagli, alimentando i timori di un conflitto più ampio tra i due paesi vicini dotati di armi nucleari.
È salito a 13 civili morti e 59 feriti il bilancio del fuoco pakistano nella parte indiana del Kashmir. Lo ha riferito il ministero degli Esteri dell’India, precisando che tutte le vittime sono state registrate nel distretto di Poonch, nella zona vicina al confine fra i due Paesi, e sono dovute a fuoco lungo la cosiddetta Line of Control, cioè il confine de facto che divide la regione del Kashmir contesa fra India e Pakistan. Il Kashmir è diviso fra India e Pakistan dal 1949 ed è rivendicato da entrambi i Paesi nella sua interezza. Le tensioni fra i 2 Paesi, entrambi dotati di armi nucleari, sono al punto più alto dal 2019, quando le parti arrivarono vicine a una guerra dopo un attentato suicida in Kashmir.