Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, dell’opposizione, è comparso in tribunale nell’ambito di uno dei numerosi procedimenti a suo carico. Centinaia di sostenitori si sono riuniti fuori dal carcere di Silivri, a ovest di Istanbul, dove si è svolta l’udienza e dove il politico è detenuto dal 23 marzo. Nell’ambito del caso per il quale Imamoglu è comparso in aula oggi, l’accusa sostiene che lui abbia minacciato un pubblico ministero. È uno dei sei casi che precedono l’arresto di Imamoglu del mese scorso, che ha portato a proteste a livello nazionale. Rivolgendosi al giudice, Imamoglu ha detto che è in tribunale perché ha vinto tre elezioni contro la persona “che pensa di possedere Istanbul”, un riferimento al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che iniziò la sua carriera politica come sindaco della città negli anni ’90. Il processo è stato aggiornato al 16 giugno. All’udienza hanno partecipato la moglie e il figlio di Imamoglu, oltre a parlamentari del Partito Popolare Repubblicano (Chp).
ll sindaco di Istanbul rischia oltre 7 anni di carcere e l’interdizione politica per presunte “minacce, insulti e attacchi a persone che lavorano nella lotta al terrorismo”. L’accusa deriva dai commenti che ha fatto il 20 gennaio, in cui criticò l procuratore capo di Istanbul, Akin Gurlek, per i procedimenti penali intentati contro altre figure dell’opposizione. Imamoglu è stato arrestato il 19 marzo in relazione a due indagini, una incentrata sulla corruzione nel Comune di Istanbul e l’altra che accusa il suo partito di legami terroristici con politici filo-curdi. Le manifestazioni per chiedere il suo rilascio e la fine della regressione della democrazia in Turchia sotto Erdogan hanno portato all’arresto di circa 2mila persone per aver partecipato a proteste vietate dalle autorità.
Imamoglu è stato ufficialmente nominato candidato presidenziale del Chp mentre era in custodia. Le elezioni dovrebbero tenersi nel 2028, ma potrebbero essere anticipate, e l’incarcerazione di Imamoglu è stata ampiamente considerata come motivata politicamente, sebbene il governo insista che la magistratura turca è indipendente e libera da influenze politiche. Sempre oggi anche altri due tribunali di Istanbul hanno tenuto udienze su casi contro Imamoglu: uno è un caso di turbativa d’asta risalente a 10 anni fa, quando era sindaco del distretto di Beylikduzu a Istanbul; l’altro invece riguarda una presunta raccolta illegale di donazioni e deriva da un video diffuso alla vigilia delle elezioni locali dello scorso anno in cui si vedevano membri del personale del Chp contare mazzette di denaro.