Gaza, raid israeliano su tenda giornalisti a Khan Younis: due morti

Netanyahu a Washington per incontrare Trump. Macron: "Hamas non deve avere ruolo in governo Gaza"

Nella Striscia di Gaza  almeno due persone sono state uccise e altre sei sono rimaste ferite a seguito di un attacco aereo israeliano che ha colpito una tenda a Khan Younis La tenda si trovava fuori dall’ospedale Nasser nella città meridionale ed è stata usata come base da diversi giornalisti. 

Ministero Salute Gaza: “57 morti in raid ultime 24 ore”

Almeno 57 persone sono morte e altre 137 sono rimaste ferite in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riferisce su Telegram il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas. Dal 18 marzo scorso, giorno in cui l’Idf ha ripreso gli attacchi, i morti sono complessivamente 1.391 e i feriti 3.434. Dal 7 ottobre 2023 il bilancio è di 50.752 vittime e 115.475 feriti.

Autorità Gaza: “490 bambini uccisi in 20 giorni”

L’ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas, ha reso noto che nella Striscia negli ultimi 20 giorni sono stati uccisi 490 bambini. Lo riportano i media arabi. “Si tratta di un crimine scioccante di genocidio“, hanno spiegato le autorità di Gaza in una nota parlando di “un’amara realtà in cui intere famiglie vengono spazzate via, l’infanzia viene sepolta sotto le macerie delle case e una nuova oscura storia viene scritta negli annali dei crimini che non saranno dimenticati dal passare del tempo”.

Macron: “Hamas non deve avere alcun ruolo in governo Gaza”

Hamas non deve avere alcun ruolo” nel governo di Gaza dopo la guerra. Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron durante una conferenza stampa congiunta con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi al Cairo. Macron ha ribadito il suo “pieno sostegno al piano di ricostruzione di Gaza” sostenuto dalla Lega Araba. Il presidente francese ha precisato che Hamas “non dovrà più costituire una minaccia per Israele” e ha dichiarato di essere “fermamente contrario allo spostamento delle popolazioni e a qualsiasi annessione” nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Mezzaluna Rossa chiede indagine internazionale su attacco ambulanze

La Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) ha chiesto l’istituzione di una commissione internazionale d’inchiesta indipendente “per accertare i fatti e ritenere responsabili i colpevoli” riguardo l’attacco alle ambulanze da parte delle truppe israeliane del 23 marzo scorso a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, che ha portato alla morte di 15 operatori umanitari. “Siamo ormai abituati alle false accuse e alle storie inventate da Israele riguardo a quello che accade nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato il presidente dell’organizzazione, Younis al-Khatib, in una conferenza stampa citata da Al Jazeera. “Questo include l’assassinio di 15 membri della Mezzaluna Rossa. Tuttavia, crediamo che ormai tutto il mondo, inclusi i rappresentanti dei media, abbia compreso chi sta dicendo la verita”. “Non è più sufficiente parlare di rispetto del diritto internazionale e della Convenzione di Ginevra,” ha dichiarato. “È ora necessario che la comunità internazionale e il Consiglio di Sicurezza dell’Onu attuino le punizioni necessarie contro tutti i responsabili”, ha aggiunto.

Netanyahu in visita negli Stati Uniti

Intanto il primo ministro Benjamin Netanyahu è arrivato a Washington domenica sera in vista di una serie di incontri organizzati con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e alti funzionari statunitensi nei due giorni successivi. Gli incontri si concentreranno principalmente sulla guerra a Gaza e sugli ostaggi, di cui 59 sono ancora prigionieri, nonché sulla nuova politica tariffaria di Trump. Netanyahu ha incontrato il Segretario al Commercio, Howard Lutnick e il Rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. L’ufficio di Netanyahu ha affermato che l’incontro è stato “caloroso e produttivo”.

Dieci britannici accusati di crimini guerra a Gaza

Una denuncia per crimini di guerra contro 10 britannici che hanno prestato servizio con l’esercito israeliano a Gaza sarà presentata alla polizia metropolitana da uno dei principali avvocati per i diritti umani del Regno Unito. Lo riporta il Guardian. Il dossier di 240 pagine recapitato all’unità crimini di guerra della Scotland Yard accusa l’esercito israeliano di uccisioni mirate di civili e operatori umanitari, anche mediante colpi di cecchino, e di attacchi indiscriminati su aree civili, inclusi gli ospedali.

Il report, redatto da un team di avvocati e ricercatori britannici all’Aia, accusa anche i sospetti di attacchi coordinati su siti protetti, tra cui monumenti storici e luoghi religiosi, e di trasferimenti forzati e spostamenti di civili. Per ragioni legali, né i nomi dei sospetti, che includono individui di livello ufficiale, né il report completo sono resi pubblici. Il report, presentato a nome del Palestinian Centre for Human Rights (PCHR) di Gaza e del Public Interest Law Centre (PILC) del Regno Unito, copre presunti crimini commessi nel territorio tra ottobre 2023 e maggio 2024 e ha richiesto sei mesi per essere compilato.

AP: “Israele controlla oltre 50% Striscia di Gaza”

Israele ha ampliato notevolmente la sua presenza nella Striscia di Gaza da quando ha rilanciato la sua guerra contro Hamas il mese scorso. Ora controlla più del 50% del territorio e sta spingendo i palestinesi in angoli sempre più ristretti di terra. L’area contigua più grande sotto il controllo dell’esercito si trova intorno al confine di Gaza, dove l’esercito ha distrutto case, terreni agricoli e infrastrutture al punto di renderle inabitabili. A riferirlo, soldati israeliani e gruppi per i diritti umani. Una zona cuscinetto che si è raddoppiata nelle ultime settimane. Israele ha descritto il suo controllo sempre più stretto come una necessità temporanea per fare pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi rimasti. Tuttavia, affermano i gruppi per i diritti umani e gli esperti di Gaza, la terra che Israele detiene, che include un corridoio che separa il nord dal sud del territorio, potrebbe essere utilizzata per esercitare un controllo a lungo termine. Il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato che anche dopo la sconfitta di Hamas, Israele manterrà il controllo a Gaza e spingerà i palestinesi a lasciare. La demolizione vicino al confine israeliano e l’espansione sistematica della zona cuscinetto, hanno detto cinque soldati israeliani all’Associated Press, vanno avanti da quando la guerra è iniziata 18 mesi fa. “Hanno distrutto tutto ciò che potevano, hanno sparato a tutto ciò che sembrava funzionare… I palestinesi non avranno nulla a cui tornare, non torneranno mai”, ha dichiarato un soldato.