È sempre più emergenza umanitaria in Myanmar dopo il terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il paese venerdì. Mentre il bilancio delle vittime supera quota 2.000 e sembra destinato ancora ad aumentare, l’Organizzazione Mondiale della Sanità chiede urgentemente fondi per almeno 8 milioni di dollari per far fronte ai soccorsi. L’Unicef, inoltre, lancia l’allarme su milioni di bimbi a grave rischio.
È stata estratta viva oggi una donna rimasta intrappolata sotto le macerie di un hotel per quasi 60 ore, dopo il devastante terremoto che ha colpito venerdì il Myanmar. I soccorritori hanno salvato la donna dalle macerie del Great Wall Hotel a Mandalay dopo un’operazione durata cinque ore. Lo riporta l’ambasciata cinese in Myanmar, come riferisce il Guardian. Un video mostra i presenti che applaudono mentre la donna viene portata via su una barella. Le sue condizioni sono stabili.
La Giunta militare al potere in Myanmar ha dichiarato che il bilancio delle vittime del terremoto di venerdì scorso è salito a 2.056 persone. Lo riporta la Bbc. A questi si aggiungono 3.900 feriti e 270 dispersi.
Oltre 700 fedeli musulmani sono rimasti uccisi nel terremoto che venerdì scorso ha colpito il Myanmar. Lo afferma lo Spring revolution Myanmar muslim network. Tun Kyi, membro del comitato direttivo dell’organizzazione, ha raccontato che circa 60 moschee sono state distrutte o danneggiate dal sisma di magnitudo 7.7 che ha colpito vicino a Mandalay, la seconda città più grande del Paese. Ha aggiunto che la maggior parte delle moschee danneggiate erano edifici vecchi e quindi più vulnerabili ai terremoti. Non è chiaro se il numero di vittime riportato dall’organizzazione sia compreso nel bilancio ufficiale, provvisorio, di 1.700 morti provocati dal terremoto.