Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha nuovamente elogiato l’idea del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di ricostruire Gaza dopo lo sfollamento forzato della popolazione palestinese. “Questa è la prima buona idea che ho sentito”, ha detto Netanyahu in un’intervista rilasciata a Sean Hannity di Fox News, “è un’idea notevole e penso che dovrebbe essere perseguita. Esaminata, perseguita e realizzata, perché penso che creerà un futuro diverso per tutti”. “L’idea vera e propria di permettere ai gazesi che vogliono andarsene di andarsene, voglio dire, cosa c’è di sbagliato in questo?”, ha aggiunto Netanyahu, “possono andarsene. Possono poi tornare. Possono trasferirsi e tornare. Ma bisogna ricostruire Gaza”.
Donald Trump firmerà nel pomeriggio due ordini esecutivi in tema di Corte penale internazionale e “discriminazione contro i cristiani”. Lo riferisce una fonte della Casa Bianca alla Cnn. Si prevede che l’ordine riguardante la Cpi imporrà sanzioni finanziarie e sui visti a “individui e loro familiari che assistono nelle indagini della Cpi su cittadini statunitensi o nostri alleati“, secondo una scheda informativa ottenuta dalla Cnn. Si tratterebbe innanzitutto di una punizione nei confronti dell’organismo per avere emesso mandati di arresto per alti funzionari israeliani, tra cui il premier Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. La Camera dei Rappresentanti ha già approvato il mese scorso un disegno di legge che sanziona la Cpi, ma i democratici del Senato ne hanno bloccato l’approvazione. Stamattina, il presidente aveva invece annunciato il suo ordine esecutivo sui pregiudizi anticristiani. La firma degli ordini è prevista nello Studio Ovale della casa Bianca alle 14.30 (le 20.30 in Italia).
Poco dopo sono arrivate le parole di Donald Trump che sui social ha rincarato la dose. “La Striscia di Gaza verrebbe consegnata agli Stati Uniti da Israele al termine dei combattimenti. I palestinesi, persone come Chuck Schumer, verrebbero reinsediati in comunità molto più sicure e belle, con case nuove e moderne, nella regione. Avrebbero davvero la possibilità di essere felici, sicuri e liberi”, ha scritto il tycoon sul suo social Truth. “Gli Stati Uniti, lavorando con grandi team di sviluppo provenienti da tutto il mondo, inizierebbero lentamente e con attenzione la costruzione di quello che diventerebbe uno dei più grandi e spettacolari sviluppi del genere sulla Terra. Gli Stati Uniti non avrebbero bisogno di soldati! La stabilità della regione regnerebbe!!!”, aggiunge Trump nel suo post.
“Le dichiarazioni di Trump sono assolutamente inaccettabili e Gaza appartiene al suo popolo, che non la abbandonerà. Chiediamo che venga organizzato un vertice arabo d’emergenza per affrontare il progetto di sfollamento”. È quanto afferma Hamas in una nota, come riporta Al Jazeera. “Le affermazioni di Trump sulla presa del controllo della Striscia di Gaza da parte di Washington sono una dichiarata volontà di occupare la Striscia”, aggiunge il gruppo palestinese. “Non abbiamo bisogno di nessuno Stato che governi la Striscia di Gaza e non accettiamo che un’occupazione venga sostituita da un’altra. Rifiutare il progetto di Trump non basta. L’unità palestinese è necessaria per affrontare lo sfollamento. Invitiamo tutte le parti palestinesi a unirsi per contrastare il progetto di Trump”, si legge ancora nella nota.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha affermato di aver dato istruzioni all’esercito (Idf) di preparare piani per la partenza volontaria di un gran numero di palestinesi dalla Striscia di Gaza, in linea con la proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Katz ha spiegato che il piano “includerà opzioni per l’uscita ai valichi terrestri, nonché disposizioni speciali per l’uscita via mare e via aerea” e ha sottolineato di aver accolto con favore il “piano audace di Trump, che potrebbe consentire a una vasta popolazione di Gaza di partire per vari luoghi del mondo”. “I paesi che hanno sollevato accuse contro Israele per le sue attività a Gaza sono obbligati per legge a consentire a ogni residente di Gaza di entrare nel loro territorio”, ha aggiunto Katz, senza specificare se i palestinesi potranno poi fare ritorno a Gaza una volta partiti.
“Abbiamo preso nota del commento del Presidente Trump. L’Unione Europea rimane pienamente impegnata nella soluzione dei due Stati, che riteniamo sia l’unica via per una pace a lungo termine sia per gli israeliani che per i palestinesi. E siamo chiari: Gaza è parte integrante di un futuro stato palestinese“. Lo dice Anouar El Anouni, portavoce del Servizio per l’azione esterna dell’Ue, nel briefing quotidiano con la stampa. “Sia gli israeliani che i palestinesi meritano la pace. Il cessate il fuoco, come abbiamo già detto, è uno sviluppo positivo. Ma ora abbiamo bisogno che vengano intrapresi i prossimi passi per porre fine in modo permanente alle ostilità e per garantire stabilità e pace alla regione. Vale anche la pena ricordare che tra le cinque condizioni chiave stabilite dal Presidente della Commissione nel novembre 2023 su Gaza, in quel contesto Gaza è una parte ancestrale del futuro Stato palestinese e che non dovrebbero esserci ulteriori spostamenti forzati di palestinesi”.
I Paesi arabi si schierano compatti contro il piano del presidente Donald Trump, il quale vorrebbe trasferire tutti i cittadini palestinesi fuori dalla Striscia di Gaza. “La recente richiesta degli Stati Uniti di impadronirsi di Gaza rappresenta un attacco senza precedenti ai principi fondamentali del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baghaei. “Il piano di ripulire Gaza e di sfollare con la forza il popolo palestinese è un’estensione del programma calcolato di Israele per spazzare via la nazione palestinese“, ha aggiunto Baghaei, “chiediamo un fermo rifiuto di questa proposta da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e del Segretario generale delle Nazioni Unite”. Lo riporta l’emittente statale iraniana Press Tv.
Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza oltre 10.000 camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza. “Abbiamo spostato più di 10.000 camion nelle due settimane successive al cessate il fuoco, un’impennata enorme“, ha fatto sapere in un post sul social X Tom Fletcher, il coordinatore dell’Ufficio dell’Onu per gli aiuti umanitari (Ocha), “grazie alle tante persone che hanno reso possibile il passaggio di questi camion di cibo, medicine e tende salvavita”.
Il portavoce ufficiale della presidenza dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Nabil Abu Rudeineh, ha affermato che “la Palestina, con la sua terra, la sua storia e i suoi luoghi sacri, non è in vendita, non è un progetto di investimento e i diritti del popolo palestinese non sono negoziabili e non sono una merce di scambio. Lo riporta l’agenzia Wafa. “Il popolo palestinese e la sua leadership non permetteranno il ripetersi delle catastrofi del 1948 e del 1967 e ostacoleranno qualsiasi piano volto a liquidare la loro giusta causa attraverso progetti di investimento che non hanno posto né in Palestina né sulla sua terra”, ha aggiunto Abu Rudeineh, commentando il piano di Trump per la Striscia di Gaza.